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EURO 2016 – Terim: «Ora basta! La stampa turca ci ha trattato in maniera disgustosa»

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Il CT difende Arda Turan dopo la sua brutta prestazione contro la Croazia. E poi ammette: «Con la Spagna ci basta un pari»

EURO 2016: diluvia sull’allenamento turco (e pure sul media center), alla vigilia di una delicatissima Spagna-Turchia (seconda gara per entrambe nel gruppo D) e, giusto per restare in clima, Fatih Terim non le manda di certo a dire durante la conferenza stampa che precede il match di domani sera (ore 21) in programma allo Stade De Nice di Nizza. Sfida calda, quasi da dentro o fuori per una selezione che attinge pesantemente in patria tra Galatasaray, Fenerbahce e Besiktas con giusto qualche pezzo pregiato dislocato tra Spagna e Germania. L’argomento del giorno, ovviamente, sono le pesanti critiche franate addosso alla nazionale ottomana dopo la sua deludente sconfitta nella partita inaugurale contro la Croazia. In sintesi: molta difesa ad oltranza e pochissima costruzione di gioco per i ragazzi dell’ambizioso Imperatore. Con tanto di capro espiatorio gettato in pasto all’opinione pubblica: il capitano Arda Turan, già reduce di suo da una stagione non felice al Barcellona. «Il modo in cui la stampa turca si è scagliata su di noi e su Arda Turan in particolare – attacca Terimè stato semplicemente disgustoso. La critica è sempre ben accetta, ma tutto deve restare confinato nei limiti della decenza; altrimenti si fa solo il male di questa squadra che, finora, ha regalato tante gioie ai suoi tifosi. D’altronde, prima della sconfitta contro Modric e compagni, eravamo in serie positiva da qualcosa come quindici o sedici partite consecutive…». Il fortissimo centrocampista del Barca, diligentemente seduto a fianco, non può che confermare le esternazioni del suo tecnico. A capo basso, ma con una stizza nello sguardo che non lascia adito a dubbi: «Non so come finirà questo Europeo per noi, ma la delusione di un’eventuale eliminazione non potrà mai eguagliare come mi sono sentito in questi giorni. Gli atacchi della stampa di Istanbul sono stati totalmente esagerati e disgustosi (e ridagli, Ndr). Abbiamo perso una partita, non l’intero torneo. Diamoci tutti una calmata.». Nessuno osa fiatare in sala.

LA CATALOGNA NON È IL BOSFORO (E VICEVERSA) – Un collega spagnolo chiede a Terim come intenderà affrontare la Roja (che al momento sovrasta i turchi di tre punti forte del suo stentato successo contro la Repubblica Ceca) e anche qui la risposta è di una sincerità disarmante, manco dovesse difendere ex novo i suoi abbacchiati ragazzi: «L’equipe iberica ci è superiore, inutile negarlo, ma tanto alla fine è sempre il campo a parlare in questi casi. Certo, se potessi, firmerei per il pareggio e poi me la giocherei tutta con la Repubblica Ceca nell’ultima gara in programma.». Un pareggio magari propoziato da una buona prova di Arda Turan? Sarebbe anche l’ora, no? «Lui può giocare in qualsiasi posizione – prosegue l’Imperatore – e non m’importa se Luis Enrique l’ha impiegato poco quest’anno e in un ruolo molto diverso da quello che occupa in nazionale (più arretrato nel Barca, più play offensivo nella Turchia, Ndr): ognuno deve fare il proprio mestiere e tutti meritano uguale rispetto. Sia che uno sieda sulla panchina della Turchia o del Barcellona. Polemica chiusa e sguardo finalmente rivolto al domani.

IL FUTURO DELL’IMPERATORE E DELL’EX PUPILLO DEL CHOLO – Già, il domani. Terim è un vecchio saggio del calcio della Mezzaluna: è stato seduto sulla panchina della Turchia dal 2005 al 2009 (terzo posto all’Europeo 2008 di Svizzera-Austria) e, dopo la parentesi al Galatasaray, è tornato da queste parti. Domanda: ci resterà pure dopo la fine dell’Euro francese? Oppure sarà pregato di andarsene? «Sono felice di lavorare per il mio Paese – ammette lui – e a settembre rigiocheremo contro la Croazia nell’ambito delle qualificazioni al Mondiale 2018. Speriamo di prenderci la rivincita, naturalmente. Dove sarò io allora? Mi piacerebbe sempre alla guida della Turchia, ma uno non sai mai cosa la vita gli può riservare…». Molto più diplomatico lo stesso Arda Turan su una permanenza a meno nel celeberrimo Més que un club«Oggi preferirei parlare solo di nazionale, ma il Barcellona è il mio team, lo amo e giocherò anche la prossima stagione con la maglia blaugrana.». Tira una brutta aria su Nizza, meterologicamente parlando, ma Terim sdrammatizza giusto in conclusione: «Mi viene da sorridere se ripenso a come si giudica il football di questi tempi… e voi non sapete quanto abbiamo bisogno di sorridere alla vigilia della Spagna! (ride) Volete un esempio di questi estremismi creati dai media? Ho letto la stampa spagnola, dopo la disfatta con la Croazia, e i giornalisti iberici hanno speso belle parole su di noi. In Turchia, invece, ci hanno linciato con attacchi personali. Fate voi…». L’Imperatore si alza e saluta la stampa. Strette di mano per gli stranieri e sguardi in cagnesco per i suoi compatrioti. Ebbene sì, Spagna-Turchia è già cominciata.    

Dal nostro inviato a Nizza – Simone Sacco

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