Il coach della Green & White Army sparge ottimismo in vista del debutto europeo di Lafferty e soci: «Ci siamo preparati bene»

EURO 2016 – Con la coscienza a posto e San Patrizio al suo fianco. Si presenta così in conferenza stampa Michael O’Neill, allenatore dell’Irlanda del Nord atteso domani ad un evento mica da ridere: guidare la nazionale crociata in un torneo che conta a trent’anni esatti dalla volta precedente. L’ultima chance, infatti, cadde a Messico ’86 quando in porta c’era ancora la quercia Pat Jennings e là davanti sciorinava football un talentino mai del tutto esploso come Norman Whiteside, bandiera del Manchester United. La stampa locale lo stuzzica su cosa potrà combinare questa “Cenerentola” britannica nei confronti della temibile Polonia (calcio d’inizio, qui a Nizza, domani alle 18) e lui, ovviamente, non abbocca all’amo della provocazione: «Siamo qui per rispettare tutti, ma non temere nessuno. Quella coi polacchi sarà una gara decisamente dura, ma è da tre settimane che ci alleniamo per fare bene quindi io resto fiducioso, molto fiducioso.». E giù un bel sorriso di circostanza.

SPAURACCHIO LEWANDOSKI – Inevitabile che il discorso scivoli subito sulle insidie che uno come Robert Lewandowski potrà arrecare al solido 3-5-2 progettato da O’Neill per contenere lo stesso bomberone polacco; ma anche qui sembra di ascoltare un pungente Antonio Conte piuttosto che coach Michael. Convinzione e parole scolpite nel bronzo: «Concentrarsi solo su Lewandoski potrebbe essere letale per noi visto che potrebbero farci del male anche giocatori come Milik o Blaszczykowski, uno di cui non parla quasi mai nessuno. E comunque, nel caso dell’attacante del Bayern Monaco, non posso che esprimermi come se stessi parlando di Cristiano Ronaldo o Ibrahimovic: lo rispetto, ma allo stesso tempo non mi fa paura. Sarebbe pericoloso lasciarci influenzare da un campione del genere.».

NIENTE CALCOLI, SOLO CUORE IRISH – Infine uno sguardo sul girone C: anche se in Francia vige la regola delle quattro migliori terze, è indubbio che la piccola Irlanda del Nord (prima partecipazione in assoluto all’Europeo) dovrà prima vendere cara la pelle contro Boniek ed i suoi e poi giocarsi il tutto per tutto nel match del 16 giugno prossimo a Lione quando incontrerà la diretta concorrente Ucraina. Proibitiva, infatti, pare essere fin d’ora la sfida conclusiva contro la Germania in programma il 21 giugno nel ‘Parco dei Principi’ parigino. «Eppure questi sono calcoli da giornalisti – conclude l’ex tecnico dello Shamrock Rovers – perché noi, al momento, non abbiamo aspettative se non quelle di fare bene.». Calmo e rilassato, coach Mike. Sarà per questo che un politico del suo Paese ha già fatto una mezza petizione per eleggerlo “santo”?

Dal nostro inviato a Nizza – Simone Sacco