2016
EURO 2016 – Adam Nawalka (Polonia): «Con i nordirlandesi sarà una bella lotta…»
Il CT biancorosso rifugge lo stress e non accetta paragoni impegnativi: «Penso solo al debutto in questo torneo zeppo di campioni»
EURO 2016 – La faccia come la pietra. Solida e impenetrabile. Ma Adam Nawalka, un passato da venditore d’automobili (!!!) e scelto nel 2013 da Zibi Boniek in persona per guidare la Polonia, è uno a cui piacciono le sfide da far tremare i polsi. E quest’Euro 2016 che per lui comincia domani contro l’Irlanda del Nord (Nizza, ore 18) di certo la è. I critici di mezzo continente inquadrano già la sua squadra (la gloriosa Polska di sua maestà Lewandowski, ma anche degli “italiani” Glik, Blaszczykowski e Zielinski), incerottata per via del problema fisico di Grosicki (il “francese” della squadra visto che gioca per il Rennes) ed estasiata dall’ancora misconosciuto Kapustka (veste la maglia del KS Cracovia e qui i colleghi polacchi lo trattano come se fosse Baggio), come una delle potenziali sorprese di questo frenetico mese francese. Un team completamente ricostruito (bruciano ancora le eliminazioni al primo turno sia nel 2008 che nel 2012) capace di sculacciare la Germania campione del mondo nel girone di qualificazione e dove qui, tra l’altro, reincontrerà (16 giugno a Saint-Denis, big match del girone C).
GRANDE ENTUSIASMO E DUBBIO GROSICKY – Insomma, c’è di nuovo aria di 1974? Siamo forse pronti ad applaudire gli eredi naturali di Deyna (RIP), Lato, Zmuda e Gadocha? Quella superpotenza calcistica, insomma, che fece faville ai tempi dei Mondiali tedeschi di quarantadue anni fa? «Io penso solo al debutto di domani – attacca Nawalka – perché questo è l’Europeo e qui giocano solo le migliori squadre. Le avete viste Francia-Romania e Svizzera-Albania? Gare altamente equilibrate dove c’è voluto un guizzo per risolverle. Ecco, io la sfida con i nordirlandesi la vedo esattamente così: non facile. Fortuna che ci arriviamo al 101% della condizione fisica nonostante qualcuno ci veda come vittime degli infortuni. Grosicky? Si è allenato con noi: domani pomeriggio, poco prima di scendere in campo, deciderò se rischiarlo o meno. Kapustka? Grande giocatore: lui è un talento puro e deve sfruttare in progressione tutte le chance che gli concederò.». Apnea totale: Walanka parla e, da dietro i suoi occhiali eleganti, non muta mai espressione. Si vede che con la testa è già proiettato nel futuro.
PAURA DEL DEBUTTO? NON SCHERZIAMO… – Un giornalista polacco prova a saperne di più chiedendogli se tanta perentorietà verbale è solo un modo per nascondere lo stress. E se stanotte dormirà sereno assieme ai suoi 23 guerrieri. «Stress? Io sono tranquillo come non mai. Forse ero stressato da giocatore, quando giocai con questa maglia i Mondiali del ’78 in Argentina, ma è passato tanto tempo ed ora non me lo ricordo più…». Di certo c’è che mister Adam, di suo, si sente nettamente migliorato e con lui tutta l’equipe polacca. «Mi è stato utile fare il vice di Leo Beenhaker ad Euro 2008, ho imparato tante cose. Nel frattempo sono andato avanti col mio calcio e domani non vedo l’ora di dimostrarvelo.». Un duro come Glik (che qua in nazionale ha ceduto volentieri la fascia di capitano a Lewandowski), seduto accanto al suo CT, non può che confermarlo con una luce vivace negli occhi. La Polonia c’è, la fame di gloria è tanta. Dopo l’Irlanda del Nord ne sapremo di più.
Dal nostro inviato a Nizza – Simone Sacco