Roma e Torino: le possibili avversarie - Calcio News 24
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Roma e Torino: le possibili avversarie

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Sorteggi sedicesimi di Europa League: Roma e Torino chi possono incontrare?

L’Europa League quest’anno si preannuncia più bella del previsto. Molte squadre, tra le 24 che sono arrivate ai sedicesimi, hanno già vinto trofei europei nella loro storia – addirittura Inter, Liverpool e Ajax arrivano a 12 Champions totali – e quindi il livello rispetto alle scorse stagioni si sta alzano. In questo articolo vi abbiamo descritto quali sono le possibili avversarie di Fiorentina, Inter e Napoli mentre adesso ci limitiamo alle squadre teste di serie, vale a dire le compagini che rischiano di trovare Roma e Torino. In questo caso, il sorteggio deve dare una mano bella grossa.

MEGLIO EVITARLE – Via il dente via il dolore? Meglio di no, per prendere coraggio in Europa servono le vittorie e quindi ai sedicesimi sarebbe bello non fare trasferte in Inghilterra o Spagna o Germania per evitare possibili match insidiosi.

Athletic Bilbao: la bestia nera del Napoli in estate ha vissuto un periodo di crisi a inizio anno dopo il preliminare, ma si è ripresa alla grandissima e in Champions ha chiuso con due successi. La difesa forse è l’unico punto debole ma la squadra ha grinta e talento da vendere, l’attacco è formidabile e tra le squadre umane della Liga è quella col centrocampo migliore. Valverde ha plasmato una bella squadra, che in casa ha una marcia in più. Roma e Torino, pregate che non vi tocchi.

Zenit: una trasferta in Russia è ancor più sconsigliata, soprattutto se di fronte si hanno Hulk, Rondon, Witsel e compagnia cantante. L’eliminazione dalla Champions brucia per una dirigenza che vuole riuscire a vincere pure in Europa (Spalletti ne sa qualcosa) e quindi verosimilmente si scatenerà nel calciomercato di gennaio. Il gioco non è dei migliori ma ha esperienza e giocatori di gran classe, per di più non è facile giocare a San Pietroburgo in febbraio.

Everton: Roberto Martinez è uno dei manager più sottovalutati nel panorama mondiale, visto che fa diventare oro quel che tocca. l’Everton non sarà di certo glamour come lo Zenit ma è una squadra rodata e che sa giocare bene a pallone. In premier non sta andando ottimamente ma in Europa ha chiuso davanti al Wolfsburg senza mai mettere in discussione la leadership nel girone H. Goodison Park non sarà Anfield ma è pur sempre una trasferta per giocatori con gli attributi.

Borussia Moenchengladbach: una delle possibili sorprese di questa Europa League è la creatura di Lucien Favre, da tre anni ormai nel G8 della Bundesliga. In campionato lotta addirittura per la Champions mentre in EL è arrivata prima nel Girone A, uno dei più ostici. Il 4-4-2 dei bianconeroverdi è mutevole, può fare affidamento su campioni come Kruse e Herrmann e anche su oggetti del desiderio come Stocker, Sommer e soprattutto Xhaka. Mina vagante da evitare.

Olympiakos: ha battuto Juventus e Atletico Madrid in Champions ma tra le squadre da evitare è la meno forte. In casa è implacabile e può imporre il suo gioco, fuori invece tende ad essere troppo molle come si è visto a Madrid, Torino e addirittura a Malmoe. L’allenatore Michel sta facendo un buon lavoro, c’è da valutare la fame di vincere pure in Europa League, cosa non di certo impossibile visto che l’Olympiakos ha un discreto organico.

LE ABBORDABILI – Certo, parlare di squadre abbordabili in questo caso è veramente un rischio visto il livello alto, ma comunque Roma e Torino non si dispiacerebbero se l’urna regalasse una di queste compagini un po’ meno rischiose.

Dinamo Mosca: sul podio in Prem’er League, la squadra di Cherchesov è l’emblema della nazionale russa odierna: tanto paurosa sulla carta, quanto abbordabile sul campo. Formata per lo più da giocatori autoctoni, la Dinamo è la meno forte delle russe in Europa anche se è l’unica a punteggio pieno in un girone non faticoso. A Mosca poi i night club sono bellissimi.

Sporting Lisbona: lo Sporting ha solamente il nome che può incutere timore, vive solamente di quello. Il calcio portoghese è come una bolla speculativa, non ha grandi talenti ma sono tutti gonfiati a dovere. In Primeira Liga è quarto e se il giocatore simbolo è Nani, allora vuol dire che non stiamo parlando di un top club. Comunque, non sottovalutatelo troppo.

Club Brugge: il Torino ci ha pareggiato due volte grazie soprattutto al portiere Ryan, il miglior prospetto della squadra. E’ una stagione buona per il Brugge ma di certo non è una squadra così che può impensierire la Roma, sulla carta più forte. Attenzione però perché ha giovani interessanti e l’impegno non va preso sotto gamba. (NB: non può toccare al Torino)

Legia Varsavia: la cenerentola di questa Europa League è il Legia, una delle squadre che più ha convinto nella fase a gironi seppur nel modesto gruppo L. E’ una realtà in crescita in queste ultime stagioni e gioca stabilmente in Europa da qualche annetto, però la qualità generale è la minore tra tutte le teste di serie.

COSI’ COSI’ – A metà del guado troviamo quelle squadre che sono rognose, quasi indecifrabili. Come sapere però è difficile fare valutazioni a lungo termine quindi team che oggi appaiono imbattibili, a febbraio potrebbero già essere in crisi.

Feyenoord: una delle nobili decadute del calcio europeo e che da anni non solleva un titolo importante in patria o fuori (ultimo successo la Uefa nel 2001-02). Viene da un gruppo ostico superato di slancio e questo può essere un fattore importante ma è in rifondazione dopo l’addio di Koeman e Pellè. Direttori sportivi italiani comunque segnatevi qualche nome tra i biancorossi.

Besiktas: ha avuto la meglio sul Tottenham nell’ultima gara del girone ma nel complesso non è una delle teste di serie più difficili da affrontare. Se Demba Ba e Veli Kavlak a gennaio rimangono è un conto, se partono allora il Besiktas perde molta qualità. Squadra difficile da affrontare soprattutto in Turchia, ma di certo non eccezionale.

Salisburgo: una delle società che stanno lavorando meglio negli ultimi anni è il Red Bull Salisburgo, ancora una volta qualificatosi ai sedicesimi. L’attacco è scoppiettante e, anche cambiando manager, i biancorossi veleggiano in alto tra Fußball-Bundesliga ed EL. Ha una rosa eterogenea e con molti stranieri, ma il gioco è rodato e possono dare fastidio.

Dinamo Kiev: se solo oggi Lobanovs’kyj fosse vivo, aggrotterebbe la fronte di fronte a questa Dinamo. Non è né fortissima né scarsa (tant’è che si è ripresa il primato in campionato) ma non sta vivendo il suo periodo migliore. Ha qualche buon giocatore come Dragovic o Yarmolenko ma non è imbattibile.

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