2013
Europa League, girone J: Apollon Limassol Lazio, pagelle
Si salvano in pochi in casa Lazio
EUROPA LEAGUE APOLLON LIMASSOL LAZIO – Ecco le pagelle della sfida tra Apollon Limassol e Lazio, impegno valido per il terzo turno del gruppo J dell’attuale edizione dell’Europa League e terminato sul risultato di 0-0.
Apollon Limassol (4-2-3-1)
Bruno Vale 6 – Uno svarione in uscita nel primo tempo che rischia di costare carissimo ai suoi: è graziato da Hernanes. Una buona parata su Ederson.
Stylianou 6 – Di attitudine più offensiva, detta con costanza la sovrapposizione ma soffre i movimenti di Keita al quale lascia troppo spazio.
Merkis 6.5 – I due centrali si incollano a Floccari e finiscono per renderlo inoffensivo, peraltro aiutati da una prestazione tutt’altro che straripante dell’attaccante laziale.
Karypidis 6 – Meno pulito rispetto al compagno di reparto: nella seconda frazione commette un fallaccio inutile a distanza siderale dalla porta difesa da Bruno Vale che gli costa il cartellino giallo.
Vasiliou 6 – Molto attento su Ederson, limita le scorribande offensive per garantire equilibrio alla squadra considerando che sul versante opposto Stylianou spinge parecchio.
Gullòn 6.5 – Fa un gran lavoro in entrambe le fasi di gioco, meglio nella fase iniziale che nella seconda parte quando perde qualcosa in termini di lucidità.
Hamdani 6 – Dedito prettamente all’interdizione del gioco avversario, fa il suo compito.
Papoulis 5.5 – E’ veloce ma non trova il modo di rendersi pericoloso: nel complesso la linea di mezzali fa poco, quando gli capita la palla buona la manda alta da posizione decisamente favorevole.
(dal 90 Haber) s.v.
Meriem 6 – Con Sangoy il giocatore più talentuoso della compagine cipriota: gioca bene la palla ma è poco mobile ed ha un’occasione clamorosa nel finale.
(dal 93’ Grigorie) s.v.
Sangoy 5 – Parte a sorpresa sulla sinistra ed è chiamato ad innalzare il livello tecnico della sua squadra: svaria molto ma fatica ad incidere sul corso della gara. Alla lunga scompare.
(dall’89 Konstantinou) s.v.
Roberto 6 – Lavora da riferimento offensivo per aprire gli spazi alla linea di trequartisti del 4-2-3-1 di Christoforou e a dire il vero non gioca affatto male nel primo tempo, cala alla distanza.
Lazio (4-3-3)
Marchetti 6 – Di fatto mai concretamente impegnato dagli avversari.
Cavanda 5 – Sbaglia più di un disimpegno in avvio e per un difensore è un fattore particolarmente preoccupante: non particolarmente presente peraltro in fase di spinta.
Novaretti 6 – Bene sul gioco aereo, più in difficoltà sulle palle veloci: fa meglio rispetto alle prime deludenti uscite.
Cana 6 – Oramai adattato in un ruolo non suo disputa una partita attenta e si propone spesso in avanti sulle palle inattive.
Radu 6 – Al rientro dopo l’infortunio che lo ha estromesso dai campi da gioco nell’ultimo mese disputa una prestazione sufficiente alla ricerca della condizione ideale.
Gonzalez 6 – Solita partita di sostanza: recupero importante per Petkovic, dà equilibrio e può fare ancora meglio nella fase attiva di gioco. Cala nella ripresa.
(dall’87 Onazi) s.v.
Ledesma 5.5 – Così e così: la Lazio non gira con i tempi giusti e parte della responsabilità va senz’altro alle geometrie poco chiare di un centrocampo – sulla carta punto forte di questa Lazio – in difficoltà.
Hernanes 5.5 – Va ad intermittenza e resterà questo l’unico vero limite condizionante della sua carriera: non è continuo nel corso di una partita né sul medio periodo nel complesso di una stagione.
Ederson 5.5 – Fallisce un gol piuttosto semplice nella prima frazione di gara, buoni movimenti e letture di gioco: rendimento contrastante, deve fare di più per incidere realmente nell’economia di questa Lazio.
Floccari 5 – Prestazione piuttosto deludente: mai uno spunto, mai effettivamente pericoloso e finisce con il nascondersi tra i centrali avversari.
(dal 70’ Perea) 5.5 – Ha venti minuti per mettersi in luce e di certo non li sfrutta a dovere.
Keita 6 – Ha voglia di mettersi in mostra ed alle volte rischia di strafare risultando fumoso: va premiato però lo spirito d’iniziativa, ha qualità ed atletismo e può soltanto crescere.
(dall’81 Felipe Anderson) s.v.