2013

Europa League, 5^ giornata: Legia Varsavia – Lazio, pagelle

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Bene Hernanes e Perea, Legia del tutto rivedibile

EUROPA LEAGUE LEGIA VARSAVIA LAZIO PAGELLE – Qualche istante fa si è conclusa la gara delle ore diciannove che ha visto di fronte alla Pepsi Arena di Varsavia in Polonia i padroni di casa del Legia Varsavia e la Lazio, a cui serviva una vittoria per potersi qualificare al prossimo turno di Europa League. Di seguito vi proponiamo le pagelle della partita valevole per la quinta giornata della fase a gruppi, andiamo a vedere come è andata.

LEGIA

Kuciak 6: Non può nulla sui gol, è la difesa che lo tradisce perché altrimenti non sembra nemmeno un cattivo giocatore.
Bereszynski 6: Nonostante dalla sua parte stazionino Radu e Anderson riesce ad occuparsene in maniera egregia e si dimostra il migliore della retroguardia del Legia. Manca però in fase offensiva.
Rzezniczak 5: Dovrebbero mettere una legge sulle troppe consonanti in Polonia e sicuramente dovrebbero anche insegnare a marcare a questo difensore, che si fa scappare Perea in compartecipazione col collega difensivo in occasione del gol.
Jodlowiec 4.5: E’ un centrocampista adattato e si nota abbastanza, come il compagno impronunciabile è colpevole (anzi, è il maggior indiziato) in occasione del gol e per tutta la partita ha lasciato troppo spazio agli avanti laziali.
Wawrzyniak 5.5: Gioca bene per tutto il primo tempo, vede che Cavanda rimane più indietro e decide di spingere. Brutta idea perché scopre la fascia e Anderson segna.
Vrdoljak 6: Ha una ghiotta occasione quando nel recupero del primo tempo calcia a botta sicura sul volto di Biglia. per il resto partita senza infamia e senza lode, fa il compitino.
Furman 5.5: Inizia bene ma poi con il corso della gara dà poco apporto alla compagine dei legionari. Non fa da cerniera tra difesa e attacco come dovrebbe. (65′ Astiz 6: Dà ordine alla squadra, e pensare che è la prima apparizione stagionale)
Radovic 6: L’unico che ci prova un po’ nelle file dei polacchi, sulla linea dei tre trequartisti è il più vivace e tenta la conclusione, ma stasera evidentemente non era la sua serata in zona gol.
Pinto 4: Impalpabile per tutta la partita, doveva essere l’arma in più per la squadra polacca e invece è stato il freno a mano della manovra del Legia. (46′ Ojamaa 6.5: Doveva essere messo dall’inizio, è l’unico che ci ha provato anche se è sembrato troppo solitario) 
Brzyski 5.5: A metà tra l’immobilismo calcistico di Dwaliszwili e la mobilità di Radovic, anche se è lontano dall’essere un giocatore decisivo.
Dwaliszwili 4.5: Non si vede mai e, poverino, nessuno lo assiste in maniera decente. La versione polacca del Don Chisciotte contro i mulini a vento. (75′ Mikita s.v.)
All. Urban 5: Il Legia Varsavia non è adatto all’Europa League, se dopo cinque partite è ancora a quota zero in praticamente tutte le caselle tolti i gol segnati. Per sua fortuna il campionato polacco non è la Premier League.

LAZIO 

Berisha 6: Tolto un brivido nella ripresa, non deve fare niente di particolare. Partita sufficiente per mancanza di prove.
Cavanda 6: Molto propositivo sulla fascia, spinge soprattutto nella prima mezz’ora di gara e poi dopo il gol del vantaggio si rintana dietro un po’ di più. Nel complesso partita tranquilla. 
Ciani 6: Inizia non proprio nella migliore maniera e un suo retropassaggio sbagliato per poco non mette in difficoltà Berisha ma nel corso della gara riesce a rifarsi anche perché gli attacchi del legia sono sterili.
Cana 6: Leggi quanto detto per Ciani, ormai sono come i carabinieri e fanno quasi tutto in coppia. Anche l’albanese, recude dalla giocata da punta a Marassi, gioca una gara attenta ma facilitata dalla pochezza offensiva dei polacchi.
Radu 6.5: Nella retroguardia della Lazio è il migliore non tanto per meriti enormi, erò si fa vedere sia in fase d’appoggio che di copertura e, pur giocando in proiezione offensiva, riesce a fare bene la spola. 
Gonzalez 6: Si fa notare spesso in avanti e prova pure la conclusione dal limite, però non brilla moltissimo durante tutta la gara, come il compagno di reparto Biglia. Anche per lui sufficienza striminzita. (81′ Lulic s.v.)
Hernanes 7: Il primo tempo è scolastico e dà spazio solo ai suoi detrattori, così come il gol sbagliato a inizio ripresa. Poi cambia tutto, inizia a dettare calcio e fa un assist al bacio per Anderson. Quando deve scendere in campo la qualità, si fa assolutamente valere.
Biglia 6: Sembra una partita tranquilla per l’ex centrocampista dell’Anderlecht, il Legia non punge e lui deve svolgere un lavoro limitato, ma sul finire della prima frazione salva un gol mettendoci la faccia nel vero senso della parola.
Anderson 6.5: A inizio match si mangia un gol quasi già fatto e sembra pagarne un po’ le conseguenze, poi però lotta per tutto il campo e nella ripresa un suo bell’inserimento viene premiato col 2-0. (77′ Floccari s.v.)
Keita 6.5: Contrariamente alla partita con la Sampdoria, gioca con più spirito di sacrificio e più concretezza, meritandosi un voto alto. Se continua su questo rendimento allora la Lazio ha in rosa un buonissimo elemento. (73′ Onazi s.v.)
Perea 7: Fino al ventesimo sembra dormire e poi segna una rete da Pro Evolution Soccer con uno stop e tiro di testa che assomiglia di più a un bug. Bella prova del giovane colombiano nel complesso.
All. Petkovic 7: La Lazio convince, il tridente funziona e le motivazioni non mancano. Più di un passo avanti laziale dopo il pari di Marassi, gran prova sul velluto dei capitolini e soprattutto bell’approccio alla gara.

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