2012

Europa, il bilancio: l?impresa della Juve, finalmente l?Europa League

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Archiviati i gironi eliminatori delle due competizioni europee, è l’ora di effettuare un primo bilancio dell’esperienza dei club italiani: il giudizio oggi non può che essere positivo. Sei le squadre impegnate tra Champions ed Europa League, cinque accedono alla fase ad eliminazione diretta: la Juventus si impone addirittura al primo posto del suo girone di ferro, in EL benissimo la Lazio, qualche indecisione in più per Napoli ed Inter comunque qualificate, fuori solo l’Udinese.

CHAMPIONS LEAGUE – La Juventus delle prime tre gare certamente non aveva lasciato intendere un futuro radioso: tre pareggi con quattro gol incassati, la solidità difensiva a cui aveva ben abituato in campionato ballava sotto i colpi di squadre quali Shakhtar e Chelsea che hanno composto un girone davvero interessante. Il pareggio di Nordsjaelland è stata la chiave di svolta perché da lì la squadra di Conte non ha più sbagliato un colpo: 4-0 ai danesi, lo splendido 3-0 ai Campioni d’Europa e la prova di forza (0-1) in casa della brillante squadra ucraina. La difesa ha serrato le fila e la squadra nel suo complesso ha ritrovato determinazione e qualità. Chapeau. Più contraddittoria l’esperienza europea del Milan e non poteva essere altrimenti: partenza choc dopo cessioni illustre ed addii di parti fondanti dello spogliatoio, il disequilibrio si è manifestato anche in Champions con prove convincenti alternate a qualche uscita meno felice. Ad ogni modo Allegri ha incassato la qualificazione ed oggi il suo Milan è in evidente crescita.

EUROPA LEAGUE – La Lazio su tutte. Per approccio alla manifestazione, impiego dei titolari e qualità di gioco mostrata: un primo posto meritatissimo in un girone in cui l’affermazione non era affatto scontata. Poi Napoli ed Inter, che hanno inteso la competizione in maniera piuttosto similare: spazio alle alternative, a volte anche esagerando e – soprattutto i partenopei, sia in termini di scelte che di inadeguatezza della rosa – rischiando qualche figuraccia di troppo. Mazzarri e Stramaccioni hanno però scelto in tal modo di far sentire parte integrante dello spogliatoio una larga fetta dell’organico, con il risultato comunque di strappare il pass per i sedicesimi di finale rispettivamente con uno e due turni d’anticipo. Molto male l’Udinese, che dal preliminare di Champions League è riuscita a balzare ad una precoce eliminazione in Europa League: troppo pesante la delusione per il secondo mancato accesso consecutivo alla massima competizione europea, troppo rigida la gestione Pozzo che non fa mai uno sconto in termini di stabilità di organico e conferme dei giocatori di maggior valore.

IL FUTURO DELLE ITALIANE – Intanto bene così: cinque squadre su sei alle fasi ad eliminazione diretta, dato piuttosto in linea con le realtà europee di peso ad eccetto del boom spagnolo. In Champions League la Juventus può sfruttare il primo posto del girone per godere di un sorteggio favorevole e fare strada, il Milan avrà con ogni probabilità un impegno decisamente più complesso agli ottavi ma Allegri sta lavorando bene e dando finalmente una nuova identità alla squadra. In Europa League – e sarà sicuramente così – ad eccezione della Lazio c’è da compiere il cambio di passo: dalla Champions arriveranno squadre importanti e strada facendo le sfide avranno una complessità maggiore. Sia per questioni di ranking Uefa che soprattutto di opportunità – i nostri club hanno tutte le carte in regola per arrivare in fondo alla manifestazione – sarà consigliabile affrontare l’Europa League con determinazione massima, con l’approccio ideale. Per intenderci, con i migliori undici a disposizione: non sarebbe comprensibile qualcosa di diverso.

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