Editoriale

Euro 2020: la fiducia di Mancini, una Nazionale a caccia di gloria

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Euro 2020 scatta ufficialmente stasera dallo Stadio Olimpico di Roma: la Nazionale di Roberto Mancini inizia il suo percorso verso la gloria

Il grande giorno è finalmente arrivato: benvenuto Euro 2020. Dopo un anno d’attesa prende il via la rassegna continentale con Italia-Turchia pronte a darsi battaglia nella Capitale. Per la nostra Nazionale l’avvio di un cammino che tutti quanti auspichiamo possa arrivare fino a Londra, sede della Final Four.

Tra i più fiduciosi non può che esserci il nostro Commissario Tecnico, Roberto Mancini. La conferenza stampa della vigilia ne è stata l’ennesima dimostrazione da parte di chi ha saputo incasellare record su record sotto la sua gestione e si presenta all’appuntamento dell’anno forte di una lunghissima imbattibilità.

Inutile girarci attorno, gli Azzurri hanno tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo e farci tornare a gioire dopo il clamoroso smacco della mancata qualificazione ai Mondiali di Russia. Non sarà facile, che discorsi, ma non sono molte altre le formazioni che si presentano altrettanto ebbre di certezze e consapevolezze.

Favorita numero uno senza dubbio sarà però la Francia campione del mondo, addirittura rinforzata a tre anni di distanza dal ritorno di Benzema. Talento smisurato ed equilibrio di squadra ben consolidato, anche se la “grandeur” transalpina talvolta ha giocato brutti scherzi a Les Bleus.

Anche perché il Girone F propone subito un altissimo tasso di rischio eliminazione con una Germania poco convincente nell’ultimo quinquennio, ma sempre avversario temibile, e un Portogallo talmente ricco di qualità da far impallidire chiunque.

In prima fila per conquistare lo scettro continentale non si può fare a meno di menzionare il Belgio, atteso alla consacrazione internazionale sin qui mai raggiunta dalla miglior generazione di ogni epoca. Percorso per certi versi simile a quello dell’Inghilterra, ormai da oltre cinquant’anni alla caccia di un nuovo successo ma che per un motivo o per un altro risulta ogni volta troppo acerba. E perché no all’Olanda che ha oltretutto in Frank De Boer un fardello piuttosto che un valore aggiunto.

Cosa che certamente non si può dire invece della Spagna, la nazionale più vincente del nuovo Millennio in preda però a un profondo ricambio generazionale e con lo spauracchio covid più vivo che mai. Al netto di outsider spesso pericolose e sorprendenti, dalla Croazia alla Danimarca, dall’Ucraina alla Polonia, l’impressione generale è che davvero la nostra Italia debba temere tutti e nessuno. Forza Azzurri, fateci sognare.

 

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