2016

Tutti gli occhi su Sanches, ma William Carvalho è bestiale

Pubblicato

su

Euro 2016, Portogallo in semifinale: luci sul classe ’97 Sanches, ma William Carvalho?

Il Portogallo di Fernando Santos ha fatto storcere il naso agli amanti della meritocrazia: mai una vittoria entro i novanta minuti – soltanto quella ottenuta nel secondo tempo supplementare sulla più quotata Croazia – e semifinali di Euro 2016. Dopo i tre pareggi della fase a gironi – lusitani ripescati tra le quattro migliori terze – ecco un altro pareggio, quello con la Polonia ai quarti di finale, con la lotteria dei calci di rigore che ha premiato Ronaldo e compagni.

ESPLOSO? – Il volto del giorno dopo è inevitabilmente quello di Renato Sanches: già acquistato dal Bayern Monaco per una cifra ancora non dimensionata ma senz’altro vertiginosa, il gioiellino classe ’97 è calciatore di impeto e personalità. Ha la fisicità giusta per reggere già a determinati livelli, il carattere – e quel pizzico di fortuna che non solo non guasta mai ma alle volte si impone – per decidere una gara dai contenuti tanto cruciali. Il selezionatore Santos ha sperimentato tanto (e tuttora i suoi lavori sembrano in corso d’opera) prima di giungere ad un assetto che prevedesse l’utilizzo del suo giovane prospetto. Ad opinione del tutto personale, e senza il minimo intento di andare controcorrente, Renato Sanches sarà chiamato ad affinare mezzi tecnici che in determinate situazioni di gioco non sono all’altezza della fama che lo precede: ha tutto il tempo per riuscire nell’intento.

PASSATO IN SORDINA – I continui avvicendamenti in casa Portogallo e la luce di Sanches hanno messo automaticamente in secondo piano le prestazioni di un altro centrocampista lusitano: William Carvalho. Prima qualche cenno di storia: classe ’92, una vita nello Sporting Lisbona salvo un anno in prestito al Cercle Bruges in Belgio, possiede una dominanza fisico-atletica impressionante, che nel tempo ha imparato ad abbinare a buon dinamismo e fondamentali. E’ il prototipo del centrocampista europeo, che per affermarsi definitivamente deve imparare a dosare le energie per non schiantare nel finale. Gli osservatori attenti ci hanno messo gli occhi sopra un anno fa: Europeo Under 21, eletto miglior calciatore della competizione nonostante l’errore dal dischetto che costò la conquista del trofeo al suo Portogallo in favore della Svezia. In quella squadra giocavano altri protagonisti di oggi: Raphael Guerreiro e Joao Mario su tutti, hanno sorpreso le esclusioni dalla lista dei convocati di Bernardo Silva ed Ivan Cavaleiro, nella formazione dei migliori undici della competizione ma non presi in considerazione dal ct Santos.

OGGI INAMOVIBILE – Escluso dall’undici di partenza nella sfida d’esordio del Portogallo, quando con la sorpresa Islanda scese in campo il classe ’91 Danilo Pereira, indiziato a ricoprire il ruolo da titolare ad Euro 2016, è bastata una gara per ribaltare le gerarchie: Carvalho in campo, Danilo in panchina. Ed il buon William il posto non lo ha perso più: in pianta stabile in un Portogallo al contrario in costante mutamento, ha messo in mostra enorme fisicità in mediana e lettura delle situazioni di gioco, fondamentale nell’avviare le tante ripartenze di cui si nutre un Portogallo che non riesce a seguire la via del gioco. Nonostante – Carvalho compreso – una serie di centrocampisti dai piedi buoni: con lui Andrè Gomes, Joao Moutinho, Adrien Silva, appunto Joao Mario e Renato Sanches. Consigli per gli acquisti alle italiane? Chi non si limita al calcio nazionale e presta un occhio alle evoluzioni del panorama internazionale sa che purtroppo già costa tanto: ma William Carvalho è un investimento sicuro ed operazione che può essere condotta lontano dalle luci che annebbiano altri calciatori da prima pagina. Ma non necessariamente più validi.

Exit mobile version