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Esposito: «L’Inter è un’altra cosa. A Venezia però ho capito una cosa…»
Sebastiano Esposito, attaccante del Venezia in prestito dall’Inter, ha così parlato a “La Giovane Italia”
Sebastiano Esposito, attaccante del Venezia in prestito dall’Inter, ha così parlato a “La Giovane Italia”: «All’Inter uno dei miei riferimenti è Danilo D’Ambrosio, che già conoscevo perché mio padre lo allenava alla Juve Stabia. mi ha preso come un suo fratello minore. Devo sempre ringraziarlo».
IL GOL IN INTER-GENOA – «Ho chiesto a Lukaku di calciarlo, essendo io a tirare i rigori in Primavera d’istinto sono andato a prendere il pallone ma c’era questo bestione davanti… Lui ci ha pensato, ha sentito lo stadio che urlava il mio nome, allora mi ha tirato un missile nelle mani e mi ha fatto calciare. Oggi, però, avrei la paura dieci volte maggiore. Da lì, è iniziata la pressione e un rendimento che calava. La strada è iniziata a farsi in salita. Quest’anno mi è servito per crescere e farmi capire che non è tutto bello. Sono stato bravo a sfruttare le occasioni, in altre magari potevo fare di più ma ora bisogna andare avanti. Comunque, spero di tornare lì».
GIOVENTU’ – «Quando ci sgridano la prendiamo spesso sul personale, se però qualcosa ci viene detto in modo più carino impariamo più in fretta. Un giorno ti fanno sentire un fenomeno, un altro non sai nemmeno palleggiare. Serve una forza mentale fuori dal normale, una persona normale non riuscirebbe ad andare avanti mentalmente».
L’ESPERIENZA ALL’INTER – «Ho fatto un settore giovanile che pochi frequentano e tanti sognano. All’Inter è tutta un’altra cosa, giocavo tornei internazionali a 10 anni. Questo mi ha dato».
UNA PROMESSA – «Se farò carriera, metterò a posto il campo vicino casa mia che ho distrutto insieme ai miei fratelli».