2018
Icardi come Milito, Adriano e Ronaldo: debutto in Champions nerazzurro
Icardi contro il Tottenham alla prima in assoluto in Champions League in carriera: anche tre campioni del passato, come lui, avevano debuttato nella massima competizione coi nerazzurri
L’esordio assoluto in Champions League arriverà un po’ tardi, è vero. Del resto però, meglio tardi che mai. E comunque Mauro Icardi, 25 anni, già capitano da diverse stagioni dell’Inter e giocatore ormai dal talento affermato a livello non solo nazionale, è in buonissima compagnia. Sì, perché tra i grandi nerazzurri del passato, tanti hanno fatto il proprio debutto assoluto in Champions con la maglia della Beneamata: alcuni giovani, altri un po’ meno giovani. L’ultimo grande attaccante interista a vedere per la prima volta le stelle, ma quelle della coppa dalle grandi orecchie, fu un altro argentino: Diego Milito. Il suo esordio avvenne a 30 anni ormai compiuti, nel pieno della maturità calcistica, dopo una carriera ricca di gol tra Argentina, Spagna e Genoa: era il 16 settembre 2009, in casa del Barcellona al Camp Nou (0-0), preludio della leggendaria partita che pochi mesi dopo condusse l’Inter di José Mourinho al Triplete.
Debutto da sogno quello di Adriano: già nei preliminari di Champions aveva trascinato l’Inter contro il Basilea segnando tre gol tra andata e ritorno, poi alla prima assoluta nella fase finale della competizione, contro i tedeschi del Werder Brema (2-0), il 14 settembre 2004, la gran notte da ricordare. Il brasiliano si procura due rigori, ne segna uno, fa espellere un avversario e a 22 anni appena si consacra come grande promessa del calcio che conta: in quell’edizione della Champions segnerà sette gol in sette partite (dieci in nove tenendo conto anche dei preliminari) inducendo i più a pensare che sia suo il ruolo di erede designato di Ronaldo. Anche il Fenomeno, qualche anno prima, aveva debuttato in Champions con la maglia nerazzurra: 16 settembre 1998, Real Madrid-Inter giocata a Siviglia, risultato finale di 2 a 0 per gli spagnoli. Col senno del poi, si può dire che Ronaldo avesse già intravisto in qualche modo il suo futuro madridista.
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