2018

Frosinone, si avvicina l’esonero per Moreno Longo: Baroni o De Biasi i sostituti

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Frosinone, terminato il vertice societario: le parole di Stirpe – 16 Dicembre, ore 20.25

E’ terminato il vertice societario del Frosinone convocato per decidere il futuro di Moreno Longo. Il club sta valutando l’esonero dell’allenatore e le possibili alternative e, all’uscita dallo stadio, il presidente Stirpe ha lasciato i cronisti presenti con una battuta: «Se abbiamo deciso? Deciso cosa? Buonanotte». 

Frosinone, ore decisive per il futuro di Moreno Longo – 16 Dicembre, ore 20.05

Secondo le ultime notizie, questo momento all’interno dello stadio Benito Stirpe è in corso un vertice: il Frosinone sta decidendo il futuro del tecnico Moreno Longo dopo il ko contro il Sassuolo. Presenti il presidente Stirpe, il dg Salvini, il ds Giannitti e il consulente di mercato Capozucca. I possibili nomi in ballo per il dopo Longo sarebbero quelli di Baroni, e di De Biasi.

Dopo l’ennesima sconfitta, i tifosi del Frosinone hanno iniziato una dura contestazione indirizzata a Moreno Longo: l’esonero sembra vicino

Nel corso della sfida tra Frosinone e Sassuolo, i tifosi della squadra di casa hanno iniziato a contestare per la prima volta in stagione il loro allenatore, Moreno Longo. Ad irritare i tifosi è stata la mancata reazione dei calciatori che hanno subito due reti in casa dal Sassuolo, ma anche il fatto che in questo campionato non sia ancora arrivata una vittoria interna. Attualmente il Frosinone è situato in piena zona retrocessione a -5 dalla zona salvezza, ma a solo +4 dal Chievo che sta continuando a macinare punti nelle ultime giornate. 

Secondo le ultime indiscrezioni, la società sta valutando il da farsi ma al momento sembrerebbe orientata a non cambiare guida tecnica. Sono però ore di riflessione. A confermare questa ipotesi sono poi le sue parole sul finale di partita. Ai microfoni di SkySport, il tecnico del Frosinone ha così dichiarato: «Il presidente non ha ancora parlato non si è ancora espresso. Oggi c’è poco da salvare, non siamo stati mai in partita. Abbiamo approcciato male, siamo stati anche schiacciati un po’ dalla pressione di dover vincere per forza questa partita. È giusto che mi assuma io la responsabilità di questa sconfitta, come del resto ho sempre fatto, poi la società farà le proprie scelte come è giusto che sia».

«Pensare di farmi da parte? Reputo le dimissioni un atto di resa e nel mio carattere non esiste la resa. Esiste la lotta, lotto da quando sono nato, in Serie A ci sono arrivato tramite i risultati e non mi ha regalato niente nessuno. Se non mi manda via la società io sto attaccato con le unghie e con i denti, lottando giorno dopo giorno, anche con una squadra che potenzialmente è inferiore alle altre. In questo senso non condivido il fatto di abbandonare una nave che sta affondando. Perché siamo andati sotto la curva? È normale andare sotto la curva, noi andiamo a salutare la nostra gente anche quando le cose vanno male. Stiamo parlando sempre di sport e ho visto come i ragazzi erano affranti nello spogliatoio. Parliamo di ragazzi che vanno dai 20 ai 35 anni, quando sbagliano una partita penso che non vogliano sbagliarla apposta». 

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