2009
Esclusiva, Sacchi a 360Ã?° sul calcio europeo e su Roma – Inter
La redazione di CalcioNews24 ha avuto l’onore di parlare in esclusiva con Arrigo Sacchi. Semplicemente uno dei più grandi allenatori della storia del calcio. Uno dei più vincenti, ma anche grande teorico, professore vero, maestro. Sentirlo parlare di calcio totale, di tattica, di Champions League è una libidine. Perchè Sacchi lo fa in un modo sublime e nello stesso tempo preciso. Chiaro e mai banale. Con quella saggezza che da sempre lo contraddistingue. Queste le sue parole.
Sabato ci sarà il big match tra Roma e Inter. Che partita sarà ?
“Sarà una partita prudente. Poco spettacolare. Perchè all’Inter tutto sommato va bene anche il pareggio e in più, visto l’imminente impegno di Champions contro il Cska, sarà importante per loro risparmiare anche energie. La Roma giocherà un match accorto, paziente, cercherà di non scoprirsi troppo per non lasciare spazio agli attaccanti nerazzurri. Per battere l’Inter devi giocare meglio dell’Inter. Con grande intensità , la squadra dalla difesa agli attaccanti, deve essere sempre concentrata, deve creare occasioni e nello stesso tempo saper arginare le punte nerazzurre che con una giocata hanno la capacità di cambiare la partita. Certo, questa è teoria, poi, sul campo, non sempre questa teoria diventa anche pratica. L’Inter è una squadra che contro le grandi ha dimostrato di saper giocare un ottimo calcio. Mentre contro le piccole gioca in modo più tranquillo, sapendo che dal nulla una giocata dei suoi grandi attaccanti può risolvere la partita”.
Champions League chi può arrivare lontano?
“Io non posso prevedere il futuro. La vittoria dell’Inter a Stamford Bridge e l’atteggiamento con cui questa vittoria è arrivata hanno dato grande fiducia e convinzione alla squadra nerazzurra. Mai l’Inter aveva avuto un comportamento tanto autoritario e persuasivo. Mai era andata in trasferta a rispondere colpo su colpo. Mai aveva avuto il possesso palla superiore al rivale. Mai aveva aggredito l’avversario con un pressing a centrocampo. A differenza di quanto è accaduto in passato l’Inter quest’anno ha più consapevolezza nei propri mezzi, nelle proprie qualità e per questo può arrivare lontano”.
Calcio internazionale. Il modello dell’Arsenal è un modello utopico o può risultare vincente e al contrario il modello Real Madrid è destinato ad essere un modello perdente?
“Il modello dell’Arsenal fa bene al calcio, ma poi è difficile che riesca a soddisfare le aspettative. Costruire una squadra basata su giocatori giovanissimi permette al club di risparmiare soldi importanti e di investire in impianti come l’Emirates Stadium. Ma questo non è una garanzia di successo. L’Arsenal è una squadra che gioca un calcio armonioso, bello da vedere, a tratti spettacolare. Grande velocità , inserimenti senza palla, pressing. Ma avere in squadra troppi giocatori giovani, come già detto, non garantisce la conquista di trofei. Far crescere i propri giocatori e poi, dopo che sono maturati, permette di venderli a buon mercato, come è avvenuto con Tourè e Adebayor quest’anno, con Vieira, Henry, Ljungberg, in passato. Permette di avere introiti economici importanti, a discapito però della qualità complessiva della squadra.
Per quanto riguarda il Real Madrid il calcio italiano deve sapere che questo modello è un modello vincente, un esempio. I soldi che questo club investe sul mercato non provengono dalle tasche di Florentino Perez ( che ha speso denaro suo solo per la campagna elettorale), ma dagli introiti che questo club ha in diritti di immagine e merchandising. Il Real spende per quello che può. E’ il club europeo col maggiore fatturato ( maggiore di 400 milioni di euro) e quest’anno il Real Madrid ha speso anche bene, ha portato giocatori giovani e di grande qualità . Quello che manca per rendere questo club vittorioso anche in Europa è una guida tecnica capace di far giocare al meglio questi giocatori, capace di dare un impianto di gioco adeguato a questo collettivo e soddisfare le aspettative di tifosi e società . Solo questo, perchè, ripeto, quello che spende il presidente del Real madrid è molto meno di quello di un qualsiasi presidente di una squadra media di serie A. Questa è la forza di questo club”.
Dando uno sguardo ai grandi club europei si può dire che si sta delineando una nuova figura di “attaccante difensivo”?
“Il calcio moderno si differenzia da quello “meno moderno” nel fatto che gli 11 giocatori di una squadra devono sia attaccare che difendere, devono essere sempre attivi. E’ un vero e proprio calcio totale. I Rooney i Cristiano Ronaldo i Messi gli Eto’o non sono solo grandi attaccanti con il compito di fare gol, ma anche i primi difensori della squadra. Così come i terzini che sono anche attaccanti. Tutti devono partecipare alla manovra in ogni momento della partita, non esistono figure statiche. In Europa i grandi club giocano così. Questo è il modello di un calcio vincente”.
Intervista realizzata da Francesco Aquino.
La Redazione di CalcioNews24 ringrazia Arrigo Sacchi per la sua squisita disponibilità .