Esclusiva, Paolo Rossi nel ricordo di Gianni Agnelli: "Gli piacerebbe questa Juventus. Personaggio unico e quella cena prima di firmare..." - Calcio News 24
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Esclusiva, Paolo Rossi nel ricordo di Gianni Agnelli: “Gli piacerebbe questa Juventus. Personaggio unico e quella cena prima di firmare…”

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Costa troppo e noi abbiamo migliaia di cassintegrati. Potrebbe fare un altro nome?“. Così rispose l’Avvocato Gianni Agnelli a Giovanni Trapattoni quando l’allora allenatore dei bianconeri gli chiese per la prima volta di riportare alla Juventus il giovane Paolo Rossi che, al Vicenza, stava diventando il campione che poi tutto il Mondo avrebbe conosciuto. A dieci anni dalla scomparsa dell’Avvocato, abbiamo contattato in esclusiva proprio “Pablito“, per farci raccontare da lui i suoi ricordi dell’ex presidente della Juventus: “L’Avvocato è stato un personaggio fantastico. Sono quei personaggi che fanno storia da soli. Lui è stato così rappresentativo, forse unico nel suo genere. Aveva un carisma unico. Tutto quello che faceva, veniva sempre amplificato. Sempre. È stato un grandissimo uomo di sport, oltre ad essere un appassionato di calcio, ne seguiva anche molti altri, come ad esempio la vela“. 

Sono sicuramente molti gli aneddoti che Paolo Rossi potrebbe raccontare sull’Avvocato, come afferma lui stesso: “Ne avrei tanti di episodi. Devo dire che, quando giocavo io, abbiamo avuto modo di conoscerlo molto bene. Frequentava molto la squadra e veniva sempre in ritiro il giorno prima. Atterrava con l’elicottero direttamente al campo e portava con sé i suoi due cani; aveva due husky se ricordo bene. Ci parlava in maniera molto approfondita, si interessava molto della squadra. Ci veniva a trovare spesso negli spogliatoi tra primo e secondo tempo“. 

Un momento particolare è stato sicuramente quello del suo incontro con l’Avvocato Agnelli, prima del ritorno di Rossi alla Juventus: “Prima di arrivare alla Juventus, nell’80, mi ha telefonato e mi ha chiesto se andavo a mangiare a casa sua. All’epoca ero ancora un giocatore del Vicenza, non ero ancora passato alla Juventus. Ci ritrovammo a cena da soli, io e lui, ognuno a capotavola di una tavola lunghissima. Avevo 24 anni ed una certa soggezione di fronte all’Avvocato, in casa sua, ma devo dire che è stato molto piacevole passare quel momento con lui. Abbiamo parlato in maniera approfondita di sport, in generale. Mi chiese poi se mi avrebbe fatto piacere tornare alla Juventus, se avevo la voglia giusta, ed io gli risposi che certamente sarei voluto ritornare, era il mio sogno. Ricordo anche che quella sera mangiammo molto poco, una volta uscito avevo ancora una fame da lupi (ride, ndr)!“. Tuttavia, non tutti gli incontri tra l’Avvocato e Paolo Rossi sono avvenuti durante la sua carriera alla Juventus e l’ex calciatore ci racconta di un altro episodio, stavolta negli Stati Uniti: “Una volta mi trovavo a New York con lui; avevo già terminato la carriera agonistica. Ci siamo ritrovati a vedere una partita di calcio assieme tra Juventus e Milan. Dopodiché ricordo che abbiamo fatto una lunga passeggiata, molto piacevole. Mi ha raccontato delle sue storie di vita, della vita negli Stati Uniti e degli americani. A lui piaceva proprio stare in compagnia degli sportivi e parlare di sport“.

Tornando al legame che l’Avvocato ha avuto con la squadra, Rossi aggiunge: “Era un vero piacere starci insieme, si informava sempre di tutto, spesso anche dei giocatori avversari. Voleva sempre sapere le tue condizioni, ma spesso ti incalzava con domande su giocatori di altre squadre. Mi ricordo che a me chiedeva domande su tutti: “come lo vedi questo?”, “ti piace?”, oppure “che caratteristiche ha?”. Era molto coinvolto e ci teneva molto al comportamento. Lui voleva sapere, era un presidente al di sopra del ruolo, in senso tecnico, ma si sentiva sempre la sua presenza“. Rossi ci racconta poi un altro episodio, in merito al rinnovo contrattuale che tardava ad arrivare dopo il Mondiale dell’82: “L’anno che sono tornato dal Mondiale, quando non rinnovai subito, perché c’erano stati dei problemi con Boniperti, l’Avvocato mi chiamò a casa e mi disse: “Lei stia tranquillo, non si preoccupi che un accordo si trova”. Dava sempre del Lei ai suoi giocatori“.

La Juventus, oggi, tramite il proprio sito ufficiale, ha diramato un comunicato dicendo che “L’Avvocato si sarebbe divertito. Avrebbe ammirato la classe di Pirlo, l’autorevolezza di Buffon, l’estro di Vucinic, la potenza di Pogba, la juventinità di Marchisio, la fame di Conte… Questo, almeno, ci piace pensare”. Un pensiero, questo, che trova d’accordo anche Rossi: “Sì, penso sia vero. Penso sia tornata la Juventus organizzata. Con il ritorno della famiglia Agnelli, in particolare di Andrea, è tornata una società che, dal punto vista organizzativo, è all’altezza della Juventus del passato. Per anni non c’è stata una gestione facile, semplice e chiara ma, con il ritorno degli Agnelli, mi pare che la Juventus sia tornata quella di una volta. È tornato un clima straordinario e sono state gettate le basi per porre la Juventus come la squadra da dover battere. Mi pare sia l’unica squadra a fare investimento per il futuro“.

Proprio in ottica di investimenti, abbiamo chiesto a Paolo Rossi un commento sull’acquisto di Fernando Llorente dall’Athletic Bilbao a parametro zero: “La società stava cercando da tanto tempo un centravanti forte di testa e con caratteristiche da bomber vero. Llorente sicuramente le ha: è forte, poderoso e spero possa potenziare l’attacco. È quello che serviva maggiormente alla Juve. Mi pare che gli ultimi acquisti siano stati tutti molto curati ed oculati. Ora devono inserirlo con i tempi giusti nel gruppo, senza snaturare la squadra, ma è un potenziamento importante. A livello europeo è tra i più bravi. Per arrivare ad altri campioni era diventato complicato e difficile, Drogba è avanti con gli anni e, forse, non sarebbe valsa la pena di fare un investimento importante per l’ingaggio dell’ex Chelsea“.

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