2013

Esclusiva, Monachello: “I miei gol al Cercle per convincere Di Biagio e Ranieri”

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Negli ultimi anni si è rimpolpata la colonia dei giocatori italiani all’estero. C’è chi è partito giovanissimo, lasciando il proprio Paese per cercare spazio e per aumentare il proprio bagaglio di esperienze. Gaetano Monachello, crescuto nel settore giovanile dell’Inter, ha già giocato in tre campionati: prima in Ucraina con il Metalurh Donetsk poi a Cipro nell’Olympiacos Nicosia. In estate è stato acquistato dal Monaco di Ranieri che lo ha girato in prestito in Belgio, al Cercle Bruges. La redazione di Calcionews24.com lo ha intervistato in esclusiva per un primo bilancio sulla nuova avventura.

Gaetano dal sole del Cipro al freddo di Bruges, quali sono le differenze tra il calcio cipriota e quello belga?
La differenza osta sopratutto nlle temperature perché qui piove sempre mentre a Cipro c’era il sole anche la notte. La differenza calcistica è molta, qui il calcio è molto sviluppato sia tecnicamente che tatticamente, si avvicina molto al calcio italiano con più spazi. Puntano molto sulla corsa, posso dirti che il campionato così come la nazionale stessa è in via di sviluppo e sto crescendo tanto perché questo è calcio vero.”

Infatti il Belgio si è qualificato con grande merito al mondiale. Tu che li osservi da vicino, possono essere una sorpresa?
Si secondo me saranno una bellissima sorpresa davvero una grandissima squadra con moltissimi talenti. La differenza con l’ Italia è che quei ragazzi che sono già li  hanno appena 22 23 anni,giocano in serie A da ben 4 -5 anni e quindi adesso hanno i risultati. Io credo molto in questa squadra.”

Come stanno andando questi primi mesi al Cercle? Hai già segnato un gol.
“Si sta andando bene sono cresciuto moltissimo, sono sempre monitorato dal Monaco. Siamo sempre in contatto tramite il mio agente Dimitri Seluk.”

Il tuo obiettivo è quello di ripresentarti al Monaco in estate per convincere Ranieri?
Il mio obiettivo principale è quello di crescere sempre e migliorarmi sempre con umiltà, perché mi ritengo un ragazzo fortunato che ha saputo sfruttare le sue occasioni. A 19 anni avere un contratto con una società ambita come il Monaco è solo un motivo d orgoglio per me, quindi pensiamo al presente e a crescere poi a fine anno parleremo.”

Tu hai girato molto, sei andato via dall’Italia molto presto, cosa ti manca del nostro Paese?
“Il bel paese manca molto sopratutto la mia amata Sicilia dove ci sono gli amici la famiglia e poi il cibo anche se di ristoranti italiani qui è pieno. Poi mi manca una persona speciale che da quando è entrata nella mia vita ha portato serenità e tranquillità. E’ la mia ragazza Debora, siciliana come me, la mia prima tifosa. Mi segue su tutto quello che faccio e sai quanto può essere importante quando sei lontano dall’Italia, la vorrei ringraziare pubblicamente.E’ una ragazza speciale e determinata, lei studia a Siena perchè ha degli obiettivi importanti come me e sono sicuro che riusciremo a farci forza a vicenda. Mi ritengo un ragazzo fortunato, vedo un futuro con lei. Per fortuna in Belgio ci sono molti italiani e ti racconto una cosa carina che mi è capitata ultimamente: quando abbiamo giocato a Genk sono venuti un gruppo di 200 siciliani allo stadio che vivono li da una vita e la Polizia non voleva farli avvicinare a me. Quando ho sentito che mi chiamavano con il mio splendido dialetto non ho potuto fare a meno di andare da loro e ho visto i loro occhi lucidi questa cosa mi ha emozionato davvero.”

Sei un classe 94′, potresti essere una soluzione per Di Biagio nella sua Under 21.
“Ovviamente ci spero nella chiamata dell’Under ma sono convinto che con il lavoro si arriva ovunque, però per adesso non posso lamentarmi gioco sempre in un campionato di grandissimo livello quindi non mi manca nulla. Come ti ho già detto prima voglio migliorare sempre.”

Credi che ci possa essere spazio per te in futuro nel nostro calcio?
“In questo momento non penso al ritorno in Italia, mi sto trovando bene qui in Belgio. Giocare fuori ti fa crescere come uomo e come professionista, sto imparando molto e questo per me è fondamentale ora poi in futuro vedremo s ci sarà l’occasione per tornare, non una priorità.

Hai fatto la trafila nel settore giovanile dell’Inter, che impressione ti ha fatto la formazione di Mazzarri e il nuovo presidente Thohir?
A me Mazzarri piace molto come tecnico mi piace il suo carattere e il modo di come fa scendere in campo le squadre. Su Thohir posso dire poco, però se ha delle ambizioni importanti credo che nell Inter può lavorare benissimo basta iniziare a credere anche nl settore giovanile nerazzurro. Io ci sono stato, si lavora bene e può crescere ancora.

 

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