2013
Esclusiva, Mazzone: “Totti, campione di sensibilità. L’infortunio prima del Mondiale il momento decisivo, ma io ricordo anche quando da ragazzo…”
280 gol con la Roma (225 in serie A, 17 in Coppa Italia e uno in Supercoppa Italiana), 20 gol in Nazionale (9 nella Nazionale A, 11 nelle Under): sono questi i numeri straordinari di Francesco Totti, campione senza età – a 36 anni – è ancora in grado di fare la differenza (col gol al Genoa ha agganciato Nordahl al 2°posto nella classifica dei cannonieri della A a girone unico). Noi di calcionews24.com abbiamo parlato di Totti insieme al suo padre calcistico, Carlo Mazzone, che ha rilasciato queste dichiarazioni: “Francesco è sempre capace di emozionarmi, dopo la gara di domenica sera gli ho mandato un messaggio per congratularmi visto l’aggancio ad un grande come Nordahl e lui mi ha risposto subito, mostrando ancora una volta tutta la sua sensibilità. Si tratta di una persona speciale, a mio parere merita una convocazione in Nazionale come successo con Baggio poi ovviamente sarà chi di dovere a prendere la decisione. I continui riferimenti di Totti a me? Fa piacere, io ricordo un aneddoto in particolare: un giorno, durante una partitella con i giovani, stavo parlando con i miei collaboratori e mi resi conto di questo ragazzo che aveva una grande visione di gioco e un grande tocco di palla, così chiesi di portarlo con me in prima squadra. La madre fu decisiva: Francesco, essendo un ragazzo giovane, doveva essere un po’ seguito, con le giuste regole e la giusta alimentazione e la famiglia fu perfetta in questo senso. Poi sappiamo tutti quello che ha fatto e quello che farà, perché ancora può dare tanto alla Roma. Il momento decisivo della carriera? Secondo me coincide con quello più triste, l’infortunio prima del Mondiale, in molti pensavano ad un Totti ormai stanco di tornare a lottare e invece lui si riprese alla grande e il suo contributo fu fondamentale per la spedizione azzurra in Germania. Invecchiando è migliorato, ma io ricorderò sempre il Totti giovane, quello a cui venne proibita la…Vespa, per non farlo ammalare dopo gli allenamenti, visto che voleva subito scappare…”.