2013
Esclusiva, Leali: «Alla Juventus l’anno prossimo? E’ difficile. Buffon? Critiche ingiuste, è ancora il numero uno»
Nicola Leali, portiere classe 1993 di proprietà della Juventus in prestito con diritto di riscatto allo Spezia ma con controriscatto a favore dei bianconeri, è il primo protagonista della nostra nuova rubrica dedicata ai giovani prospetti del calcio italiano. Si parla sempre di dare spazio ai giovani e la redazione di CalcioNews24.com ha deciso di dare visibilità ai protagonisti del domani, sperando di portare fortuna, facendo una bella chiacchierata con il giovane portiere di Castiglione delle Stiviere.
Perchè hai iniziato a giocare in porta?
«Io quando ho iniziato a giocare da ragazzo giocavo anche fuori dai pali e mi alternavo con un altro ragazzo. Poi decisi di smettere di giocare in campo e ho iniziato a giocare sempre in porta. Mio padre, quando comprai un paio di scarpe, mi regalò un paio di guanti e io li provai con la curiosità del ragazzo, sai quando ti regalano qualcosa di nuovo hai sempre voglia di provarla. Quindi diciamo che ho iniziato a parare un po’ per caso».
Hai riti o scaramanzie?
«No, niente di particolare. Prima se usavo un paio di guanti e perdevo li cambiavo ma adesso non più».
Come giudichi la tua stagione fino a questo momento con lo Spezia?
«Fino a questo momento è una stagione positiva ma è una stagione ancora lunga. A livello di squadra stiamo crescendo e speriamo di continuare così fino alla fine».
Vedendo il Lanciano al primo posto hai qualche rimpianto per essere andato via dall’Abruzzo?
«Sono contento per loro, nessun rimpianto. Hanno iniziato un lavoro l’anno scorso facendo giocare tanti giovani e spero possano continuare la stagione in maniera positiva».
In estate hai sfiorato la Serie A, si era parlato di Cagliari e Sassuolo, e poi sei andato allo Spezia. Cosa c’è di vero e perchè alla fine sei andato in Liguria?
«Ci sono stati dei contatti con Cagliari e Sassuolo ma alla fine per me la scelta migliore era lo Spezia per giocare un anno con continuità e adesso sono contento di essere qui. Bisogna continuare in maniera positiva anno per anno e avere un processo di crescita».
Un processo di crescita per andare l’anno prossimo alla Juventus?
«L’anno prossimo è difficile. Io devo pensare a far bene quest’anno poi l’anno prossimo si cercherà, nel caso si facesse bene quest’anno, un gradino superiore. Credo che la strada per arrivare alla Juve sia lunga e tortuosa e bisogna lavorare tanto per raggiungere quell’obiettivo».
Capitolo Buffon: visti i recenti errori e le critiche ricevute dal numero 1 di Juve e Nazionale credi si tratti della fine di un mito?
«Io credo sia sbagliato completamente criticare Buffon. Lui è il numero uno e chiunque può commettere un errore, se si vuol parlare di errore, perchè secondo me non è così grave. Al giorno d’oggi ci sono dei palloni che cambiano velocemente traiettoria e credo che Buffon sia ancora il numero uno. E’ il mio idolo e non credo proprio che si tratti della fine di un mito ma sono convinto che Buffon dimostrerà di valere ancora Buffon».
Sei rimasto in contatto con lui?
«Non ci sentiamo spesso. Lui è impegnato e io preferisco lasciarlo in pace. Magari in futuro ci rincontreremo. Speriamo…».
I giovani colleghi: Bardi e Perin titolari in Serie A, Leali ancora in Serie B. Ti senti meno pronto di loro?
«Loro hanno avuto un loro processo di crescita e sono arrivati prima in Serie A. Io penso a far bene e a cercare di crescere. A Bardi e Perin posso solo fare i complimenti».
Chi sarà il prossimo Buffon? Leali?
«E’ sbagliato parlare di prossimo Buffon. La strada è lunga, ci sono tanti anni davanti e c’è tanto ancora da dimostrare. Bisogna dimostrare di essere i più forti e lavorare tanto. Non penso che ci sia un dopo Buffon. Vedremo e speriamo bene».
Obiettivi per il futuro?
«Per quest’anno spero di far bene con la maglia dello Spezia ma un giorno, il mio sogno nel cassetto, è quello di poter giocare nella Juventus».
* Si ringrazia per la disponibilità la società dello Spezia Calcio nella persona di Leonar Pinto e il calciatore Nicola Leali.