2014

Esclusiva – Juventus, l’ex Zigoni: «La tifoseria granata è più calda. Quel derby del ’69…»

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E’ la settimana di Juventus-Torino. Torna il derby della Mole, in cui le due squadre del capoluogo piemontese si sfidano. I granata, dopo il successo esterno contro l’Hellas Verona, si preparano a giocare contro la capolista della Serie A. Per parlare della stracittadina la redazione di CalcioNews24.com ha contattato Gianfranco Zigoni, ex calciatore della Juventus.

Juventus – Torino è una partita che lei ha giocato, com’è vivere il derby?
«Vivere il derby è una partita logicamente particolare: metà città ti odia e l’altra metà è con te. E’ importante, così come quello di Genova o di Roma. Il derby della Mole, insieme a quello della Lanterna, è il più sentito. Sarà importante, sia per Juve che per Toro, non perdere».

La tifoseria più calda durante il derby?
«Logicamente quella granata. Loro si sentono della città, di Torino, pensano che i tifosi juventini sono quelli che vengono da tutta Italia».

12 ottobre 1969, le ricorda qualcosa?
«Juventus-Torino, quella dell’1-2?».

Esatto…
«Ricordo che partii titolare, nonostante l’allora mister Carniglia non mi vedesse tanto bene. Alla fine del primo tempo la Juventus era in vantaggio uno a zero, grazie ad un gol mio di destro. Torniamo negli spogliatoi e mi siedo al mio posto, Carniglia si avvicina e mi dice “cosa hai, ti senti stanco?”. L’ho guardato, come se volessi dirgli “cosa mi dici se sono stanco? Ho fatto gol, rientro da un periodo particolare, sono l’unico che gioca un po”, e ho fatto una battuta presa poi in mal modo e gli ho risposto: “si mister, sono stanco” e mi sono tolto gli scarpini e poi mi ha sostituito, ma se fossi rimasto io avremmo vinto sicuramente perché avrei fatto un altro gol. Così, Carniglia si giocò anche il posto perché dopo quel giorno fu esonerato».

In quella partita segnò l’unico gol della Juventus, com’è incidere il proprio nome sul tabellino in un derby?
«Non è stata una gran gioia, ero arrabbiato nero. Non capivo il motivo della mia sostituzione: ero titolarissimo, lui nuovo e mi cambia. Non è stata una gioia anche perché io da piccolo tifavo il Grande Torino, mi piaceva molto Valentino Mazzola».

La Juventus, anche quest’anno, si sta riconfermando ad alti livelli. Il Torino è già spacciato?
«No, assolutamente. Assieme alla Roma amo anche il mio Hellas Verona ed ho visto l’ultima partita, quella contro il Torino. Posso dire di aver osservato un grande Toro, la Juventus non avrà vita facile. Non penso che i granata perdano contro i bianconeri, questa è la mia sensazione».

Chi sarà decisivo?
«Non saprei. La Juventus ha Tevez, Llorente e Marchisio che io stimo molto, è uno dei centrocampisti più forti e non so perché non giocasse ultimamente. Dovessi dirne due, direi Cerci per il Torino e Llorente per la Juve».

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