2013

Esclusiva – Guardalben: “Cassano è incredibile. Il mio Parma era molto forte ma in quegli anni…”

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L’ex portiere del Parma racconta la sua esperienza in gialloblu in vista della festa per il Centenario

Domenica il Tardini sarà il teatro della festa del Centenario del Parma, un’occasione per i tifosi ducali di festeggiare vecchie e nuove glorie. La redazione di Calcionews24.com ha raggiunto in esclusiva uno degli artefici della vittorie in campo europeo, con una Coppa Uefa, e in Italia con una Supercoppa Italiana e una coppa Italia ovvero Matteo Gurdalben.

Matteo domenica il Parma festeggerà i suoi cento anni di storia, quale è stata la formazione più forte?
Mi verrebbe da dire quello in cui ho giocato io ma è giusto ricordare quello che ha vinto la coppa delle Coppe con Faustino Asprilla, Apolloni e Minotti. Hanno creato un ambiente veramente bello grazie anche alla società ma come qualità dei giocatori dico quella in cui ho giocato io. Eravamo 24/25 giocatori di grandissime qualità, i titolari erano nazionali e anche tre o quattro dei panchinari. Io giocavo in Coppa Italia e con le seconde linee arrivavamo sempre in finale, chiaramente essendo una piazza piccola non siamo riusciti a centrare lo scudetto. I motivi poi sono venuti a galla, in quel periodo era dura, ci sono state delle vicissitudini. Pensavo da giocatore che fossero creati dal caso ma poi non era cosi.”

Il titolare era il portiere più forte del mondo, un certo Gianluigi Buffon.
Anche io in certi momenti pensavo di essere capitato nel posto giusto al momento sbagliato ma poi, ti dico la verità, mi sono sentito fortunato. Confrontarmi con il numero uno in assoluto, era un piacere vederlo allenare e quello che sono riuscito a fare nella mia carriera lo devo anche a lui. Giocavo poco e ho voluto andarmene via nonostante mi avessero chiesto di rimanere perchè Gigi era andato via. Quando sei in una piazza dove hai giocato poco hai voglia di andare via. Oltre all’aspetto tecnico ho avuto la fortuna di conoscere delle persone incredibili, oltre a Gigi, penso ad Ancelotti, a Thuram. Eravamo un grande gruppo.”

Mettere a confronto due proprietà completamente diverse per risorse economiche è molto difficile. Trovi dei punti in comune tra le due gestioni?
“Sono due cose completamente diverse, certo l’ambiente è lo stesso perchè Parma è unica in questo. Le similitudini sono in quello, le due società hanno dei potenziali diversi ma io sono rimasto purtroppo deluso,  si è verificato tutto quello, una grande truffa e il Parma è stato costruito con quei soldi. Non possiamo essere soddisfatti e per questo tendo ad apprezzare più questa gestione perchè il Presidente Ghirardi con i suoi sforzi sta costruendo qualcosa di bello. Ha riportato entusiasmo, dei giocatori importanti e ha un progetto e questo è fondamentale. Ha scelto gli uomini giusti, perchè il direttore Leonardi è un uomo di calcio. Io dal di fuori respiro questo ed è positivo perchè ogni anno fa sacrifici perchè prende sempre giocatori di qualità.”

Il più grande sacrificio è stato Cassano: può entrare nel cuore dei tifosi sulla scia dei vari Chiesa, Zola e Morfeo?
“Antonio l’ho conosciuto e so quello che può dare sia in campo che fuori. Lui è incredibile, tante volte non ci si rende conto del cuore che ha perchè a volte non lo fa vedere. Fa vedere più le cose negative che quelle positive, ma se Antonio fa vedere quello che sta mettendo in mostra non ha limiti. Io glielo ripeto spesso, se riesce a mettere da parte alcune uscite, io sono convinto che entrerà nel cuore dei tifosi. Se accende l’interruttore riesce a fare delle cose che gli altri nemmeno se si impegnano per due giornate di fila riescono a fare.”

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