2014

Esclusiva – Giovanni Bonocore: “Come cambierà la preparazione dei calciatori con iCryptex Training. Vi dico tutto su Del Piero”

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Nel calcio moderno ci si domanda spesso come campioni del calibro di Totti o Di Natale riescano ad essere così importanti anche in un’età che lascerebbe pensare al ritiro. Alessandro Del Piero continua  stupire l’Australia con le sue giocate e i suoi gol. Parte fondamentale è il lavoro che ha svolto per cinque anni (fino alla scorsa estate) a tu per tu con il con il professore Giovanni Bonocore che ne ha seguito le gesta  lavorando a degli allenamenti personlizzati per salvaguardare la tonicità fisica. Un’esperienza fatta di abnegazione, studio e ricerca che hanno portato Bonocore a partorire un’idea che può rivoluzionare la metodologia di allenamento prevista sia in Italia che all’estero. Il professore toscano ne ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni, svelando retroscena interessanti e dettagli significativi.

Signor Bonocore, lei ha lavorato per cinque anni al fianco di un grande campione come Del Piero. La si può identificare come uno dei segreti della sua forza fisica?
Più che un segreto, abbiamo cercato di applicare alla metodologia dell’allenamento delle idee innovative che, fino ad ora, nel panorama internazionale non erano state mai provate ed applicate. Questo ci fa molto piacere, ad esempio qualche anno fa la Espn americana ci dedicò un servizio dove si diceva che Del Piero era l’unico giocatore al mondo ad aversi creato una struttura per degli allenamenti personalizzati, lodando sia i risultati che lo staff”.

 

Ci può raccontare come si sviluppava una giornata tipo con Del Piero che. presumo, richiedeva tante ore di lavoro.
Si, dunque l’organizzazione del lavoro era questa: attraverso degli strumenti da noi realizzati, dico cosi perchè ero veramente in trincea, con  dei collaboratori analizzavamo i dati. La novità che abbiamo introdotto era sopratutto quella di ideare degli strumenti per carpire dei dato oggettivi della macchina atleta. Noi due giorni alla settimana, il martedi e il sabato, analizzavano l’atleta. Del Piero faceva dei test che analizzavamo al laboratorio e poi con questi dati programmavamo la preparazione settimanale. Il sabato volevamo di nuovo rianalizzare l’atleta per capire l’allenamento fatto cosa aveva portato all’interno della macchina atleta. Talvolta, in mezzo a questi due giorni, in base alle problematiche che potevano nascere, facevamo una terza analisi. Devo dire che le ore di lavoro durante il giorno sono sempre state molte, non solo quelle sul campo che poi verteva su un’ora e mezza di lavoro”.

 

Questa esperienza importante le ha permesso di partorire un’idea innovativa e molto importante per la vita degli atleti. Una app dal nome “iCryptex Training” vero?
Si è stata un’idea questa che ho avuto in estate, visto che era terminato il mio rapporto di lavoro con Del Piero. Sono tornato sul mercato, ho avuto dei contatti con club italiani e stranieri ma mi era sorto un dubbio. Io avevo già lavorato in un club, conoscevo le dinamiche e ritornando a lavorare con un gruppo ho pensato a questa idea. Dopo aver lavorato con una macchina importante come Del Piero, tornare a lavorare con la stessa metodologia per un numero cosi vasto di atleti credevo fosse pazzesco. Però nello stesso tempo non mi andava di tornare indietro, ovvero di applicare le vecchie metodiche di lavoro che io applicavo prima che però vedo che in Italia continuano a fare, ovvero di non abituare l’atleta ad allenamenti personalizzati. Dovevo inventarmi qualcosa, questa filosofia ci ha fatto vedere delle cose importanti e mi ha fatto capire che l’atleta rende meglio e ha bisogno di un allenamento personalizzato. Ho partorito questa idea che ha preso il nome di “iCryptex Training”. Ho avuto il sostegno di un mio carissimo amico d’infanzia che vive da vent’anni in America che si chiama Roberto Angiolucci e insieme questa idea l’abbiamo creata e in ottobre è stata presentata negli Stati Uniti. Ci sembrava un Paese un pochettino più pronto per capire questa filosofia di lavoro e abbiamo avuto ragione perchè loro adesso già usano questa metodica. Su tutti posso citare la St. John University che ha all’interno nel settore calcio ha utilizzato questo App”.

 

Crede quindi che sia un Paese più pronto a aperto alle nuove metodologie e all’uso di dispositivi tecnici?
Si assolutamente. Hanno capito che queste idee innovative nello sport oltre che migliorare le prestazioni del singolo e del club, può creare una nuova forma di business”.

 

La scelta del nome ha un riferimento preciso?
Venivo da una serie di letture interessanti come il codice Da Vinci e ho optato per il termine criptare, ovvero aprire la macchina atleta per capire le sue caratteristiche e ottimizzarle”.

 

Quali vantaggi porta e come si sviluppa nel dettaglio?
In pratica noi abbiamo voluto dare una mano all’atleta ma anche al club che difficilmente possono organizzare degli allenamenti personalizzati. Ci vorrebbe troppo tempo, l’idea mia è partita dal presupposto che noi tutti facciamo uso dello smartphone. Constatato che al suo interno ci sono dei componenti elettronici che ci danno dei dati precisi,  l’idea è stata quella di poter far fare i test all’atleta anche da casa. Se io decido di far fare i test a una squadra domani mattina sono facilitato dal fatto che basta premere un tasto. Ci sono dei movimenti semplici che possono essere fatti da casa, mettendo lo smartphone in contatto con un pantaloncino elastico. I preparatori poi possono ricevere dei link in tempo reale, a cui possono accedere tramite password. Loro hanno tutti i dati precisi della rosa, li analizzano e possono partorire, per ogni giocatore, il programma di allenamento che quel singolo giocatore necessita in quel momento. poi c’è un questionario da sottoporre all’atleta che giudica come è andato l’allenamento precedente, di come ha recuperato e tutte queste domande verranno tradotte in un coefficiente numerico che ci indica dei dati oggettivi. Questo sistema ci permette di fare i test ai giocatori molto spesso mentre in Italia, ma anche all’estero, si fanno i test ogni tre mesi e quindi si lavora con dati vecchi mentre questi possono variare anche nel giro di 24 ore”.

 

Ha dei costi accessibili a tutti?
“Si vogliamo sponsorizzare questa filosofia sia per i top-player. ai club e ai miei colleghi ma anche a tutti con prezzi giusti e non eccessivi. Anche in quei settori che ci sono meno possibilità economica, come nelle serie minori e nelle giovanili deve passare questa idea che l’atleta può e deve migliorarsi. Io ho lavorato quattro anni a Empoli nel settore giovanile che da anni lavora molto bene con i ragazzi e ho iniziato li a sperimentare”.

 

Può essere utilizzato anchein altri sport?
Non solo la calcio ma a tutte le discipline dove ci sono degli ‘spostamenti’. Non mi piace chiamarla solo App perchè è troppo semplicistico e non rende bene l’idea. La ritengo ottimale per tutti gli sport come Tennis, rugby e pallavolo”.

 

Una curiosità dottor Bonocore: del Del Piero giocatore si conosce tutto, com’è invece l’uomo?
“Il Del Piero uomo ripercorre l’atleta, è una persona che ama molto il suo lavoro e ha un’applicazione importante e capillare. Nella sua vita privata è cosi, per tutte le passioni cerca di approfondirla al massimo per farla riuscire al meglio”.

Si ringrazia il professor Giovanni Bonocore per la grande disponiblità e cortesia concessa.

 

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