L’ex tecnico del Brescia nega i contatti con la società veneta

Il Chievo di mister Sannino non sta vivendo un momento particolarmente fortunato sul piano dei risultati, la sconfitta interna con l’Atalanta ha aperto alcune discussioni in seno alla società. La posizione del tecnico campano al momento non sembra in dubbio ma saranno decisive le prossime due gare. Stando a quanto riferito da alcuni organi di informazione, si sarebbe fatto il nome di Alessandro Calori per una eventuale sostituzione. Il tecnico ex Brescia è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per fare il punto della situazione.

Nelle ultime settimane il suo nome è stato accostato diversi club, ci sono sondaggi in corso?
“Nelle ultime settimane no, diciamo che ho sentito alcune società all’inizio della stagione.”

Ci può svelare i nomi?
“Non mi sembra giusto nel rispetto degli interlocutori.”

Il Chievo Verona potrebbe pensare a lei nel caso sollevasse dall’incarico il mister Sannino?
“Sono andato a vedere l’ultima gara interna con l’Atalanta ma ripeto non ho avuto nessun tipo di contatto.”

La voglia di tornare sul campo è grande.
“Certo, se trovo il progetto gusto anche a stagione in corso mi butto. Se sono stato finora cosi è per scelta, perchè ho avuto la possibilità di allenare. Nel percorso di allenatore è normale che uno vuole crescere, vuole migliore ciò che ha già fatto. Vengo da un ottimo anno e mezzo a Brescia, dove ho valorizzato alcuni giovani come Salamon, El Kaddouri, Cragno che adesso è andato in Under 21. Abbiamo disputato i play-off, con il Brescia siamo andati vicini alla serie A nonostante il progetto non era quello. Nel percorso lavorativo c’è da fare la gavetta e uno la fa.”

Lei parla di gavetta, quella che magari è mancata ad alcuni allenatori esonerati nell’ultimo periodo: ritiene sia penalizzante per allenatori come lei che sono partiti dalla Lega Pro?
“Si abbiamo vinto il campionato a Portogruaro, sono scelte credo vengono fatte con criterio. I presidenti sono comunque degli imprenditori che vogliono fare il bene delle loro aziende. Non credo sia penalizzante perchè comunque prima o poi si deve iniziare a fare esperienza.”

Si aspettava una chiamata dal presidente Corioni dopo il ‘caso’ Giampaolo?
“No, abbiamo lavorato bene insieme per un anno e mezzo ma poi sono state fatte altre scelte. Più avanti nella vita non si sa mai, penso di aver lasciato un buon ricordo, loro me l’hanno lasciato. Con l’ambiente avevo legato, nella vita non si sa mai ma in questo caso non c’erano le basi.”