2013

Esclusiva, Amoruso: “Voglio diventare direttore sportivo. Mazzarri strepitoso, la Juventus…”

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ESCLUSIVA AMORUSO REGGINA MAZZARRI JUVENTUS – Dall’esordio con gol contro il Milan alla poltrona da direttore sportivo, passando per i campi polverosi e sperduti di provincia dove il calcio è ancora una passione per i ragazzini accompagnati da genitori e vari addetti ai lavori. La parabola di Nicola Amoruso si potrebbe sintetizzare così. L’ex calciatore della Juventus oggi è responsabile del settore giovanile della Reggina ed è proprio su uno di quei campi da gioco poco conosciuti che l’abbiamo incontrato per scambiare quattro chiacchiere. Preso dalle partitelle di ragazzi classe 2000, Nicola Amoruso lo ritrovi sotto la pioggia, incurante di tutto, concentrato sul proprio lavoro, un po’ come prima di battere un calcio di rigore. Chissà che un giorno uno di quei ragazzini che oggi allena e supervisiona non possa vivere la favola che ha vissuto lui, quella favola partita all’Euganeo di Padova, quando i biancoscudati si arresero alla strapotere del Milan di Capello, ma Amoruso, marcato da Costacurta e Baresi, riuscì ad andare a segno dopo appena 34 minuti, da esordiente. Una favola che lo portò a vincere numerosi trofei e a collezionare tante esperienze importanti. Esperienze di cui lui stesso ci ha parlato, aggiungendo i sogni per il suo futuro, da dirigente.

Un esordio positivo in Serie A, con il Padova va subito tutto bene e arriva la grande occasione juventina. Cosa non andò i primi anni a Torino?
“A Torino è andato tutto bene con la Juventus. E’ andato male solo l’infortunio che mi ha tenuto fermo un anno. Ero molto giovane ed è stata un’esperienza molto bella. Ho vinto tre scudetti con la Juve, la Supercoppa e l’Intercontinentale. Un’esperienza molto bella”.

Il 14 Maggio 2000 eri in campo nel match di Perugia che fece perdere lo scudetto alla Juventus, e tu giocavi tra i padroni di casa. Una bella rivincita, immagino.
Io fui mandato in prestito a Perugia perchè ero infortunato e per riprendermi dovevo giocare. E’ stata una partita lottata e giocata, indossavo la maglia del Perugia ed ho fatto la mia partita. Più che il Perugia ad aver vinto quella partita penso che fu la Juventus a perderla.

Poi il ritorno alla Juventus, il rapporto burrascoso con alcuni dirigenti (uno su tutti, Luciano Moggi), e ancora un qualcosa che non va.
Il rapporto con i dirigenti riguarda altre situazioni. Quando tornai alla Juve inizia bene ma poi ho avuto 3 distorsioni ed è stato più il tempo fermo che altro. Ripeto che per me l’esperienza alla Juventus è stata molto positiva, peccato per gli infortuni.

Ma soffermandoci un attimo sul rapporto con i dirigenti e con Moggi…
Ho raccontato quello che è successo. Non è questione di rapporto ma di quello che è successo nella realtà. Mi hanno chiesto di raccontare quello che mi era successo ed io l’ho fatto senza nessun problema.

Dopo qualche anno la rinascita: la Reggina.
E’ stata un’esperienza molto bella ed emozionante. Gli obiettivi erano altri ma molto belli ed intensi. Sono state stagioni divertenti ed emozionanti. E’ un’esperienza che oggi mi ha portato a ricoprire questo ruolo qui alla Reggina, che ritengo essere molto importante.

Dal passato al futuro: il corso da direttore sportivo, sogni e speranze della tua “nuova vita”.
Ho fatto il corso da direttore sportivo. Voglio fare il direttore sportivo, questa è un’esperienza formativa ed importante. Step by step ci portiamo avanti con il lavoro e con l’esperienza. E’ un qualcosa che mi appassiona e penso che dopo aver smesso di giocare non è facile trovare qualcosa che ti emoziona e ti appassiona, ti impegna allo stesso modo. Con questo cammino vorrei rivivere quelle emozioni che ho vissuto da calciatore, ma da dirigente.

Magari con Mazzarri, tuo ex allenatore con cui hai un rapporto particolare, o no?
Mazzarri è un allenatore strepitoso, si sono incontrate le nostre strade alla Reggina, quindi mi lega un rapporto sincero a lui e naturalmente mai dire mai. Nel calcio ci sono mille soluzioni, ma il mio sogno è di realizzarmi alla Reggina e di far crescere i giovani con i miei consigli e la mia esperienza.

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