2013
Esclusiva, ag. FIFA Albanesi: “Grosseto, Lanni sta dimostrando quanto vale. Napoleoni-Siena, affare saltato per un soffio. Vi segnalo un difensore di prospettiva…”
Se sabato scorso il Grosseto non è riuscito a vincere lo deve solo ad un calcio di rigore concesso agli avversari nel finale. Ma se il Padova è riuscito a pareggiare soltanto al 96′, lo deve soprattutto a Ivan Lanni. Fra i pali della compagine maremmana, l’estremo difensore classe ’90 ha negato ripetutamente il gol a Cutolo e compagni, dimostrando di essere in un ottimo periodo di forma. La redazione di CalcioNews24.com ne ha parlato con il suo procuratore Riccardo Albanesi che, contattato in esclusiva, si è anche soffermato su un altro dei suoi assistiti, Stefano Napoleoni, il cui ritorno in Italia è sfumato all’ultimo minuto del mercato invernale.
Sabato un’altra prova maiuscola dopo tante buone prestazioni. E’ un momento d’oro per Lanni?
“Senza dubbio il ragazzo è molto contento, stanno uscendo fuori le qualità che ha sempre avuto e stanno anche migliorando. Per fortuna la società ha deciso di puntare su di lui. Un premio per la sua pazienza? Assolutamente sì, questa è una delle sue doti. Ha aspettato con tranquillità il suo momento, come accade per tanti giovani che non vengono tenuti in considerazione. La scorsa stagione è stato il secondo di Narciso, mentre quest’anno, con l’infortunio di Bremec, ha avuto l’opportunità di farsi notare e si è giocato bene la chance conquistando il posto da titolare”.
Oggi difende la porta del Grosseto, ma come si è sviluppata la sua carriera?
“Lui è cresciuto nelle giovanili della Roma, poi è passato al Lecce dove è stato il terzo portiere. Poi nel 2009 il ds Minguzzi, da sempre suo estimatore, lo portò al Pisa in Serie D dove Ivan si rese protagonista della vittoria del campionato; l’anno successivo riuscì a ripetersi in Lega Pro e fu anche convocato nella nazionale di categoria. Il presidente Camilli, dopo averlo avuto proprio a Pisa, ha creduto in lui e lo ha voluto anche a Grosseto”.
Lanni è riuscito ad emergere, ma in Italia ci sono tanti giovani che non ci riescono…
“E’ vero e secondo me è il caso di investire sui nostri giovani. Sono contento che abbia iniziato a farlo una grande squadra come il Milan. Purtroppo la maggior parte dei soldi viene investita all’estero e questo succede soltanto da noi, mentre in Inghilterra, in Spagna o in Francia un ventenne viene buttato nella mischia. E’ un problema che abbiamo sempre avuto. Se le società italiane aumentassero il budget da spendere nostri giovani, aiuterebbero il nostro calcio e farebbe emergere tanti talenti”.
Parlando invece di Napoleoni, ci conferma che è stato ad un passo dal ritorno in Italia?
“E’ stato vicinissimo al Siena. L’ultimo giorno di mercato sembrava fatta, poi ci sono stati dei problemi e purtroppo la trattativa non è andata a buon fine. Stefano è anche rimasto in Toscana per una settimana di prova, d’altronde Iachini lo stima da molto tempo e lo aveva richiesto già quando allenava il Brescia e la Sampdoria. Alla fine è rimasto in Grecia firmando con l’Atromitos, ma non è detto che non tornare in patria la prossima estate; non chiudiamo le porte, perché il suo sogno è proprio quello di tornare a giocare in Italia. A gennaio è andata così, ma inviterei le società italiane ad andare a seguirlo in questi sei mesi durante i quali giocherà in una delle squadre più importanti del campionato greco. Non è più giovanissimo, ma è un ragazzo che può ancora dare tanto”.
Per chiudere, se dovesse farci il nome di un altro suo assistito di cui sentiremo parlare in futuro?
“Direi Pietro Del Duca, centrale difensivo classe ’91 di proprietà del Frosinone. Lo seguo insieme al mio socio Valerio Curti Gialdino. Nella scorsa stagione ha vinto il campionato con la maglia del San Marino (Seconda Divisione di Lega Pro, ndr). Si tratta di un giocatore roccioso ma forte anche dal punto di vista mentale. Puntiamo molto su di lui per il futuro perché possiede grandi margini di miglioramento”.