2020
Esame Suarez, il colonnello Sarri: «L’università voleva evitare la stampa»
Il colonnello Selvaggio Sarri della Guardia di Finanza ha parlato dell’esame di Suarez ai microfoni di FanPage
Selvaggio Sarri, colonnello della Guardia di Finanza, ha parlato dell’esame truffa di Luis Suarez in un’intervista concessa a FanPage. Ecco le sue dichiarazioni:
«Stavamo indagando in merito da febbraio 2020, su delega della Procura della Repubblica di Perugia, sulla gestione amministrativa poco chiara dell’Università degli Stranieri. Nel corso delle attività tecniche avviate abbiamo intercettato delle conversazioni che riguardavano lo svolgimento dell’esame, la fase propedeutica e quindi la richiesta della Juventus di far svolgere l’esame affinché Suarez potesse completare l’iter per diventare cittadino italiano e quindi comunitario, avendo lui la moglie di origine italiana. Probabilmente i vertici dell’Università, ammaliati dalla possibilità di avere questo candidato illustre e di avere rapporti futuri con la Juventus, hanno dato la massima disponibilità e hanno subito fatto un corso online, visto il tempo ridotto di una settimana. Però si sono accorti che Suarez a malapena comprendeva l’italiano e non lo parlava per niente. Quindi hanno fatto un corso ad hoc, incentrato sulle domande che gli avrebbero fatto, e gli hanno fatto imparare a memoria delle risposte in modo tale che durante l’esame riuscisse a dire qualcosa, stando attenti a non uscire dai binari con altre domande. Avevano, preventivamente, già stabilito già la votazione da attribuirgli: il livello B1, quello necessario introdotto da Salvini nei Decreti Sicurezza per richiedere la cittadinanza italiana. Il certificato, il verbale, era già tutto predisposto. Quando Suarez si è presentato a Perugia per sostenere l’esame era solo un pro-forma, perché bisognava sostenere l’esame in presenza. Lui è riuscito a dire quelle quattro cose che aveva imparato a memoria e questo gli avrebbe consentito di avere la certificazione per completare l’iter della cittadinanza. Questa cosa, però, non riguarda la nostra indagine perché noi abbiamo monitorato solo il discorso dell’esame e ci siamo concentrati su quello che accadeva all’interno dell’Università. I vertici si preoccupavano di far uscire Suarez da vie secondarie per evitare che venisse intervistato dai giornalisti e tutti si accorgessero che non sapeva parlare italiano».