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Eredivisie, primo stop per il Psv: dopo 17 vittorie arriva il pari a Utrecht

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Eredivisie, si ferma a diciassette la striscia di vittorie consecutive del Psv Eindhoven in campionato: pari a Utrecht

Un record sì, l’altro no: l’estrema sintesi della domenica pomeriggio di Eredivisie del Psv è tutta qui. Dopo un girone d’andata incredibile, fatto di 17 vittorie su 17, la formazione di Eindhoven era impegnata oggi sul campo dell’Utrecht. Una formazione in salute, reduce da 9 partite utili, che hanno sollevato una situazione resa problematica da un brutto inizio. E oggi la squadra di casa ha confermato di stare davvero bene centrando l’impresa di essere il primo club capace di fermare la capolista. Anzi, se c’era una che doveva vincere, poteva essere l’Utrecht, autore di una prestazione davvero notevole, premiata solo parzialmente dall’1-1 finale.

E dire che sembrava essere iniziato come sempre anche oggi. Al settimo minuto Bakayoko è andato a deviare di testa un invito di Dest, senza che il portiere Barkas potesse farci nulla. Ma già al termine del primo tempo c’erano voluti due grandi interventi di Benitez per evitare di andare al riposo in parità. L’appuntamento con il gol è stato solo rinviato. A inizio ripresa prima l’ex Udinese Ter Avest ha centrato la traversa; poi, un cross di Lammers – anch’egli passato in Italia – è stato finalizzato perfettamente dal belga Boussaid, decisamente il migliore in campo. La reazione del Psv si è concretizzata con un gran destro di Lozano che ha centrato anch’egli la traversa. Complessivamente, però, è stato molto più pericoloso l’Utrecht, che ha creduto fino in fondo alle sue possibilità e ha messo alle corde gli avversari come in precedenza non si era mai visto neanche nei big-match.

Dicevamo dei record: il Psv deve “accontentarsi” di avere eguagliato la sequenza di 17 vittorie a inizio campionato registrato da se stesso nel lontanissimo 1987-88. Quello invece generale, di 19 successi di fila, apparteneva alla mitica Ajax di Johan Cruiff del 1971-72. Oggi, forse, contro Luuk de Jong e compagni hanno “giocato” anche un po’ di componenti di quella squadra che rimane inavvicinabile.

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