Il tecnico rivela: «Non avevo la certezza che rimanesse con noi»

L’identità dell’Empoli è quella costruita da Maurizio Sarri, ma la novità è rappresentata dai nuovi giocatori, che insieme a quelli rimasti si sono ambientati in un nuovo contesto. L’analisi è di Marco Giampaolo, che ai microfoni del Corriere dello Sport ha spiegato cosa è rimasto della squadra di Sarri e dove è invece intervenuto: «E’ rimasta la filosofia del lavoro. Qui non ci sono giocatori che si stancano di lavorare. Ed è rimasta la stessa identità tecnica e tattica. Il mio lavoro non deve stravolgere quello del mio predecessore. Insisto su quei principi, che poi sono anche i miei. Conosco Sarri da 10 anni, ci confrontiamo spesso e la nostra visione del calcio è abbastanza simile, ecco perché non ho avuto difficoltà a calarmi in questa realtà».

RETROSCENA – Il tecnico dell’Empoli, che sta dando più spazio a Mario Rui perché in grado di interpretare autorevolmente la partita, senza subirla o farsi condizionare, ha parlato poi di Riccardo Saponara, che è stato vicino a trasferirsi alla Juventus: «Non lo conoscevo direttamente e non avevo la certezza che alla fine rimanesse con noi. Quando ho capito che giocatore è, sono stato molto contento che non se ne sia andato, anche se qualche approccio con la Juve c’è stato». Alla Juventus poteva andarci nel 2009 lo stesso Giampaolo, che però 24 ore dopo avergli assegnato la panchina ebbe un ripensamento. E lui si fermò: «Possiamo sintetizzare così: se mi sono fermato significa che probabilmente ho sbagliato qualcosa».

I TALENTI – Nell’Empoli stanno crescendo anche Skorupski e Paredes, arrivati dalla Roma: «Skorupski ha le potenzialità per diventare un grande portiere, fisicità e tecnica non gli mancano. Finora gli mancava la continuità delle partite, così ora può crescere di gara in gara. Paredes? Sabatini, quando vede un giocatore, non sbaglia e anche in questo caso la scelta è stata eccellente. Per farle capire quanto la Roma tenga a Paredes, prima di cederlo proprio Sabatini ha voluto sapere che tipo di giocatore stavamo cercando». Nell’Empoli, però, sta brillando in particolare il talento di Dioussé: «Gioca con normalità, rende semplici le cose difficili, si fa dare la palla».

LA RICETTA – L’Empoli, che alla ripresa del campionato affronterà la Roma, non teme i giallorossi. Giampaolo, però, è convinto che sia la squadra più forte del campionato per qualità individuali. E, quindi, ha spiegato cosa serve all’Empoli per non perdere: «Ci possiamo riuscire solo se facciamo almeno un gol. E forse non basta. La Roma segna sempre, difficile immaginare uno 0-0, per questo dobbiamo giocare pensando di fare quel gol. E’ l’unica soluzione per avere una chance. E del resto quella è sempre la nostra idea di gioco».

NUOVI PERICOLI – Convinto che la Juventus tornerà a giocare per lo scudetto, Giampaolo non è affatto sorpreso dall’exploit della Fiorentina, ma stuzzicato piuttosto dalla nuova versione del campionato italiano: «Lo trovo interessante, perché le piccole continuano ad accorciare sulle grandi. Fino a 5-6 anni fa, la grande squadra quando incontrava una provinciale aveva un solo pensiero: fare la partita da padrona. Adesso deve stare attenta alle prestazioni delle piccole, deve sapersi difendere anche in casa».