2016
Empoli, Martusciello: «Fiero dei miei anni da vice»
Le parole di Giovanni Martusciello, allenatore dell’Empoli, sul suo passato da secondo e sul modo in cui un vice deve e può agire
Giovanni Martusciello, tecnico dell’Empoli, ha raccontato gli anni vissuti da collaboratore e da secondo, sottolineando quanto ciò sia importante oggi per il lavoro della squadra e quanta importanza abbia avuto per arrivare ad essere oggi l’allenatore dei toscani. Queste le sue dichiarazioni a Il Tirreno: «Quello dell’allenatore in secondo è un grande ruolo, anche perché non sbaglia mai, le colpe sono sempre del capo. Scherzi a parte, secondo me non si tratta di un ruolo di responsabilità, ma per lavorare nel modo giusto, le responsabilità le devi sentire. Bisogna essere svegli, vigili e costruire un rapporto di stima e fiducia con il tecnico. Nel calcio di oggi il rapporto con il proprio staff è decisivo. I meriti e le colpe toccano sempre al tecnico, ma dietro c’è tutto una lavoro di squadra che deve remare nella stessa direzione».
MARTUSCIELLO CONTINUA – «Anche quest’anno con i vari Russo, Cupi e Di Salvatore lavoriamo in gruppo, è una squadra nata da non molto tempo, ma sta già facendo bene e di certo crescerà. In passato ho lavorato con Aglietti, Sarri e Giampaolo, imparando tanto da ognuno di loro, anche se sono tutte persone differenti. Con Maurizio ci sono stati tanti scontri, non lo nego, mentre con Marco solo confronti. Un vice ogni tanto può prendersi anche qualche libertà, con Calzona molte volte parliamo con i calciatori, quando sei un vice puoi avere un rapporto più diretto, anche perché non sei tu a tenerli fuori. Non ho rimpianti per quel ruolo, perché ora sono proprio dove volevo essere».