2016

Rui: «Sono pronto per una grande»

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Il terzino dell’Empoli si racconta: «Qui il segreto è la città»

Per Mario Rui all‘Empoli è stato un campionato esaltante, forse l’ultimo con gli azzurri. Il calciomercato potrebbe riservare sorprese ma Rui pensa solo a finire bene la stagione, sebbene sulle sue tracce si muovano club di Serie A e non. Gli interessamenti fanno piacere, dice Rui, ma prima viene l’Empoli: «Mi sento comunque pronto per una grande, non ho mai avuto paura e sono ambizioso». Timido solo di fronte alle telecamere, potrebbe scatenare un derby tra Lazio e Roma sul mercato: Rui elogia i biancocelesti ricordando lo 0-4 dell’anno passato e non pensa che la presenza di Spalletti a Roma possa far pendere l’ago della bilancia verso i giallorossi.

SEGRETO – «Il segreto di Empoli è la città, l’ambiente è fantastico ed è una realtà differente. Qui ti danno libertà totale, si ha modo di lavorare tranquillamente e senza pressioni, per un giovane è importante» spiega Rui a proposito di Empoli. Poi si passa a parlare degli aspetti tecnici: «Sono un terzino che spinge, ma al mio arrivo in Italia volevo solo attaccare. Sono migliorato tatticamente e sono cambiato, ho trovato equilibrio». Maurizio Sarri e Marco Giampaolo sono stati importanti per lui, il primo gli ha insegnato a difendere e il secondo gli ha dato ancor più fiducia facendolo sentire importante: «Cambiano solo i caratteri, il gioco più o meno è lo stesso».

AZZURRO – Mario Rui in seguito parla del calcio portoghese e della possibilità di esordire in Nazionale, elogia i suoi idoli lusitani e anche Daniele Rugani, ex Empoli ora alla Juventus. Parole al miele anche per Marco Giampaolo: «Per me è un grande tecnico, può tornare ai livelli di quando fu accostato alla Juventus. Sousa? All’Empoli faccio parte di un bell’impianto di gioco, mi troverei bene anche alla Fiorentina». A Il Corriere dello Sport Rui parla anche della sua famiglia e della sua passione per il calcio, infine c’è tempo anche per gli elogi al Napoli e a mister Sarri: «Un tecnico veramente bravo, difensivamente mi ha dato tanto. Tende a fare gruppo ed ero certo che a Napoli avrebbe reso».

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