2020

Emergenza Coronavirus, le regole preventive per i giocatori

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Misure preventive per i calciatori e gli addetti ai lavori del mondo dello sport per fare fronte all’emergenza Coronavirus

Non si esaurisce con l’obbligo di giocare le gare a porte chiuse l’insieme di regole preventive in Serie A. La Repubblica ha stilato l’elenco delle norme a cui i giocatori, ma anche i membri di tutto lo staff societario per ragioni sanitarie.

Ecco le 21 regole per fronteggiare l’emergenza Coronavirus:

1) Non bere dalla stessa bottiglia: non bere dalla stessa bottiglietta, borraccia, bicchiere né in gara né in allenamento, utilizzando sempre bicchieri monouso o una bottiglietta nominale o comunque personalizzata, e non scambiare con i compagni altri oggetti (asciugamani, accappatoi, ecc.).

2) Non mangiare nello spogliatoio: evitare di consumare cibo negli spogliatoi.

3) Gli indumenti: riporre oggetti e indumenti personali nelle proprie borse, evitando di lasciarli esposti negli spogliatoi o in ceste comuni.

4) I fazzoletti di carta: buttare subito negli appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati come cerotti, bende, ecc.

5) Lavarsi le mani: lavarsi accuratamente le mani il più spesso possibile: il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi e poi, dopo averle sciacquate accuratamente, vanno asciugate con una salvietta monouso; se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcol al 60%.

6) Servizi igienici: evitare, nell’utilizzo di servizi igienici comuni, di toccare il rubinetto prima e dopo essersi lavati le mani, ma utilizzare salviette monouso per l’apertura e la chiusura dello stesso.

7) Dispenser e disinfettante: favorire l’uso di dispenser automatici con adeguate soluzioni detergenti disinfettanti, sia negli spogliatoi, sia nei servizi igienici.

8) Non toccarsi: non toccarsi gli occhi, il naso o la bocca con le mani non lavate.

9) Tossire nel braccio: coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto – preferibilmente monouso – o con il braccio, ma non con la mano, qualora si tossisca o starnutisca.

10) Cambio d’aria: arieggiare tutti i locali il più spesso possibile.

11) Pulire tavoli, sedie, rubinetti: disinfettare periodicamente tavoli, panche, sedie, attaccapanni, pavimenti, rubinetti, maniglie, docce e servizi igienici con soluzioni disinfettanti a base di candeggina o cloro, solventi, etanolo al 75%, acido paracetico e cloroformio.

12) Cosa fare contro il coronavirus in piscina: in caso di attività sportiva in vasca, richiedere un costante monitoraggio dei parametri chimici (cloro o altre soluzioni disinfettanti) e dei parametri fisici (fra cui il pH o la temperatura, che influisce sul livello di clorazione).

13) Cosa fare ai primi sintomi: gli atleti che manifestino sintomi evidenti di infezione respiratoria e/o febbre devono immediatamente abbandonare il resto della squadra – e, possibilmente, isolarsi – e avvisare il medico sociale nelle squadre professionistiche o il responsabile medico della federazione nei raduni federali, che provvederà a rivolgersi – se ne sussistesse l’indicazione – al Numero 112 o al Numero 1500 del Ministero della Salute operativo 24 ore su 24, senza recarsi al Pronto Soccorso. In tutte le altre categorie, l’atleta – fermo restando che deve immediatamente abbandonare il resto della squadra e, possibilmente, isolarsi – deve rivolgersi telefonicamente al proprio medico curante (Medico di medicina generale per gli adulti, Pediatra di libera scelta per i minori), che potrà invitare l’atleta stesso a rivolgersi al Numero 112 o al Numero 1500 del Ministero della Salute, operativo 24 ore su 24, senza recarsi al Pronto Soccorso.

14) Vaccinarsi contro l’influenza: per chi non fosse ancora vaccinato contro l’influenza, consigliare il più rapidamente possibile il vaccino antiinfluenzale, in modo da rendere più semplice la diagnosi e la gestione dei casi sospetti. Da monitorare la sintomatologia gastro-intestinale (non necessariamente tipica).

15) I contatti a rischio: informarsi dagli atleti e dal personale societario se ci sono stati eventuali contatti in prima persona o all’interno del proprio ambito familiare con persone rientrate da zone a rischio o in quarantena.

16) Lo screening medico-sportivo: utilizzare la visita medico-sportiva quale fondamentale strumento di screening, attraverso un’attenta anamnesi ed esame obiettivo per l’individuazione di soggetti potenzialmente a rischio immunitario o con sintomatologia.

17) I raduni delle nazionali: in caso di raduni nazionali o di atleti o di manifestazioni di circuito internazionale autorizzate anche all’estero, prevedere sempre la presenza di un Medico di Federazione che possa valutare clinicamente, a livello preventivo, tutti i partecipanti, identificando eventuali soggetti a rischio e adottando le più idonee misure di isolamento, seguendo adeguate procedure gestionali secondo gli indirizzi del Ministero della Salute.

18) I medici sociali: con riferimento ai Medici Sociali e, in particolare, a quelli delle squadre professionistiche o degli atleti professionisti ai sensi della Legge 23 marzo 1981, n.-91 e comunque di tutte quelle Società i cui atleti svolgono attività a livello internazionale, monitorare con attenzione i Paesi verso cui  si è diretti o da cui si rientra, secondo le indicazioni del Ministero della Salute. La FMSI ha istituito un collegamento diretto e indirizzi di posta elettronica specifica per tutti i Medici Federali, che sono il punto di riferimento delle Società e degli Atleti, per un più efficace coordinamento delle informazioni grazie alla linea diretta fra Ministero della Salute, Ministero dello Sport, Coni e FMSI.

19) Niente premiazioni: evitare premiazioni o altre forme di contatto con il pubblico (es. club o manifestazioni varie).

20) Il rischio delle interviste: utilizzare un unico microfono nelle interviste da disinfettare ogni volta (quindi non vari microfoni tenuti in mano dal giornalista).

21) Evitare i tifosi: uscire dallo stadio in bus della squadra o su auto privata evitando contatto fisico con tifosi.

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