2013
EL, crollo Napoli: Rolando buca la prima, orrori Zuniga ma colpe non solo sue. Un sorriso dal pomeriggio
Inatteso e dalla portata straripante il blackout interno del Napoli nell’andata dei sedicesimi di finale dell’Europa League 2012-13: il Viktoria Plzen vince con il risultato di 3-0 al San Paolo ed ipoteca il passaggio agli ottavi. Crollo fragoroso della squadra di Mazzarri, che subisce una battuta d’arresto nel percorso di crescita sviluppato negli ultimi due mesi e non offre sicuramente una degna immagine in campo europeo dopo gli ottimi risultati di un anno fa.
DIFESA A PEZZI – Mazzarri dà spazio al turnover e lancia il neoarrivo Rolando al centro di una difesa a tre completata da Gamberini e Britos: tanti gli errori in disimpegno da parte del centrale portoghese, figli di difetti in termini di posizione causati dai tempi tecnici necessari a recepire i dettami tattici dell’allenatore toscano. Insicuro dunque, quasi un pesce fuor d’acqua: migliorerà, il giocatore c’è ed oggi manca un complesso inserimento. Il resto lo ha fatto uno Zuniga inguardabile: l’orrore tecnico in occasione dello 0-2 ha come complice il rischio di schierare costantemente un destro naturale sul versante sinistro, che in un movimento del genere non può giocoforza servirsi del suo piede forte. Il colombiano sigilla la giornata disastrosa non salendo con il resto della linea difensiva e mantenendo in gioco – in posizione comunque sospetta – Tecl per lo 0-3 finale.
APPROCCIO DA PICCOLA, POI MAZZARRI OSA E SBAGLIA – Atteggiamento assolutamente fuori luogo quello con il quale il Napoli è sceso in campo per (non) aggredire l’impegno europeo: qualche avvisaglia era già stata riscontrata cinque giorni fa all’Olimpico, quando gli uomini di Mazzarri regalarono letteralmente un tempo agli avversari, salvo poi scatenare una clamorosa reazione. Stesso copione quest’oggi, con l’ingresso di Hamsik a scuotere la squadra: mezzora di buon Napoli, poi la disfatta già descritta. Apparsi del tutto inadeguati Donadel ed El Kaddouri, completamente assenti sotto il profilo di palleggio e sviluppo della manovra, nonché lenti ed atleticamente indietro per sostenere impegni a determinati livelli agonistici. Non esente da colpe Mazzarri: giusto il tentativo di scuotere la squadra, ma le tre punte di ruolo più Hamsik – contro una squadra così organizzata – alla lunga non hanno pagato ed è da sottolineare come sia stata del tutto sottovalutata l’opportunità di ragionare anche in base alla gara di ritorno.
CONSOLAZIONE NEL POMERIGGIO: A VIAREGGIO E’ RADOSEVIC SHOW – Seconda partita del girone 10 del Torneo di Viareggio, sfida tra le Primavere di Lecce e Napoli, alla quale si è aggiunto il neoacquisto Josip Radosevic, classe 1994. Presentato come centrocampista di pura interdizione, è tanto, troppo, di più: due bolidi da calcio di punizione – in particolar modo il secondo gol della sua personale doppietta che ha sancito il risultato finale di 4-0 per i giovani partenopei – e un dinamismo devastante, onnipresente il croato sia in fase di non possesso che in costruzione della manovra ed inserimento. La premessa è scontata, quasi superflua: il mondo dei grandi è altra cosa e la Serie A italiana torneo più competitivo e complesso del panorama internazionale. Il calciatore però sembra esserci: gran colpo di prospettiva per la società partenopea, se l’alternativa si chiama Donadel non è da sconsigliare l’inserimento di Radosevic nel gruppo dei grandi. Senza aspettare.