2013
Egemonia Conte, prodigio Pogba e la Juve vola
Da Firenze la Juve non ha più sbagliato e si è ripresa il ruolo di favorita assoluta
CHAMPIONS LEAGUE JUVENTUS COPENAGHEN – Come del resto era lecito attendersi i due risultati del girone B sorridono alla Juventus: i bianconeri hanno – seppur con qualche sussulto di troppo – sconfitto i modesti danesi del Copenaghen e nel frattempo un Real Madrid in dieci a causa dell’espulsione di Sergio Ramos ha inflitto una sonora sconfitta (4-1) al Galatasaray, ora costretto a battere gli uomini di Conte per accedere alla fase ad eliminazione diretta dell’attuale Champions League.
UN PUNTO SEPARA LA JUVE DAGLI OTTAVI – Questo il quadro: ala Juventus è bastata la sua prima vittoria nel girone eliminatorio per mettere la freccia e sorpassare i turchi: bianconeri a quota 6, Galatasaray a 4 punti e dunque obbligato a vincere lo scontro diretto di Istanbul che si disputerà tra due settimane. La squadra di Mancini – allenata nelle prime due giornate del gruppo B da Terim – ha palesato evidenti carenze strutturali proprio nel suo cammino internazionale: le 14 reti subite – di cui dieci nella doppia sfida con il Real Madrid – raccontano di una fase difensiva in enorme difficoltà, fattore emerso con irruenza ieri al Bernabeu quando al Galatasaray non è bastata neanche la superiorità numerica per fare una figura dignitosa sul palcoscenico europeo. E’ vero, la gara d’andata dello Juventus Stadium terminò con un sorprendente 2-2, ma ora siamo al cospetto di tutt’altra Juve e dunque di tutt’altra realtà.
QUATTRO SCHIAFFI PER UNA RIVOLUZIONE – Era il 2 ottobre quando Umut Bulut sorprendeva nei minuti di recupero una Juventus che non aveva comunque demeritato sul piano della mole di gioco inscenata. Era poi il 20 ottobre quando, dopo una prima frazione di gara assolutamente dominata, la Juventus subiva al Franchi la clamorosa rimonta della Fiorentina targata Giuseppe Rossi: tripletta del fenomeno ex Villarreal, 4-2 e Juve al tappeto. Consolidate le sensazioni di chi aveva letto un’inversione di tendenza rispetto alle strepitose prestazioni delle ultime due vincenti stagioni. Da lì invece la Juventus non ha più fallito un colpo: solo vittorie in campionato, i bianconeri si sono inchinati soltanto al Real Madrid di uno strepitoso Cristiano Ronaldo pur tenendo testa però agli spagnoli sul piano delle prestazioni. I meriti? Sicuramente da attribuire in larghissima parte ad Antonio Conte: un allenatore, o sarebbe meglio dire una guida, dalla stoffa dura che è riuscito a restituire quelle motivazioni – o meglio quella fame – che apparivano in calo dopo due titoli nazionali consecutivi.
COSI’ LA JUVE E’ TORNATA FAVORITA – Sia chiaro, non che non lo sia mai stata. Tutt’altro. Ma la sensazione forte era quella di una contesa decisamente più aperta rispetto all’ultimo campionato. L’opinione personale resta immutata – il Napoli ha la forza per competere con i bianconeri, la Fiorentina può trarre giovamento dall’imminente recupero di Gomez e la Roma può quantomeno creare grattacapi anche se sulla carta è meno attrezzata in termini di dotazioni di organico – ma è certo che la Juventus si sia riappropriata con vigore del ruolo di favorita assoluta. Il dubbio appunto poteva essere legato ad un legittimo calo d’intensità agonistica ma, fugata in tal senso ogni incertezza grazie alle capacità del condottiero Antonio, c’è poco da eccepire a questa Juve. Poche storie. Ma invece in Europa? Dove possono spingersi le ambizioni bianconere? Si inizi intanto ad uscire indenni dalla trasferta di Istanbul. La Juventus ha tutto per centrare tale obiettivo per poi giocarsi le sue carte. A partire innanzitutto da un centrocampo che, con la definitiva consacrazione del fenomeno Pogba, può guardare nel volto realtà del calibro di Bayern Monaco e Barcellona senza calare gli occhi.