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Leonardo Fabbri: «Ho parlato con TORTU, vuole NICO GONZALEZ alla Juve»

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Le parole di Edoardo Fabbri, quinto a Parigi 2024 nel lancio del peso e grande tifoso della Sampdoria: «Gudmundsson non sarebbe male, ma…»

Si è conclusa con un quinto posto – non senza rammarico, visto le pessime condizioni in cui ha dovuto lanciare – l’olimpiade di Leonardo Fabbri, lanciatore del peso italiano. L’atleta, grande tifoso della Fiorentina (indossa sempre un polsino viola quando lancia), ha parlato di Parigi 2024 e anche della Viola a Radio FirenzeViola. Di seguito le sue parole.

OLIMPIADI – «La delusione avuta a Parigi mi darà darà una bella spinta. Ringrazio Firenze per l’affetto, ho ricevuto un calore incredibile di gente che si è emozionata a guardare una gara di lancio del peso. Emozionare è una cosa fantastica, Ho letto volentieri i messaggi con i cuori viola, sono gli unici che apprezzano quello che sto facendo e non mi faccio toccare da chi commenta in modo negativo, Io sono un ragazzo di 27 anni che negli ultimi anni è andato a dormire forse 10 volte dopo le 10 e ho visto poco la mia famiglia, chi commenta negativamente è uno sfigato e quei commenti non mi toccano».

FINALE – «La mia tattica era partire forte per mettere pressione al pluricampione olimpionico. Il primo lancio è stato misurato 22.80 e peccato per quel tacco lì. Ho detto all’Adidas di tagliare quel tacco lì perché quel lancio era bellissimo. Anche il giudice era dispiaciuto ma ti immagini le polemiche se e lo avessero dato buono? Gli ultimi due lanci sono stati brutti, la mia gara è finita al quarto lancio. All’ultimo lancio sono caduto e mi sono fatto male ad un dito, che domani andrò a far controllare, lo stesso il nigeriano… L’organizzazione doveva fermare e pulire la pedana, io l’ho segnalato ma il giudice mi ha ignorato, forse parlava poco l’inglese. Una volta caduto ho preferito restare calmo e non arrabbiarmi ma poi con la pedana scivolosa vai con la paura. Insomma non è colpa della pioggia ma la mia gara si è fermata lì».

CALCIO, QUALE NOME ACCOSTATO ALLA FIORENTINA LO SCALDA DI PIU’ – «Gudmundsson. Ma al posto di Nico no. Ero in camera con Tortu che da juventino ha detto che gli garberebbe. L’ho minacciato (scherza, ndr). Io sognavo un altro Antognoni a vita ma il calcio purtroppo è cambiato. Da professionista capisco i giocatori che stanno solo un anno ma da tifoso no. Con Milenkovic ci siamo sentiti, mi ha fatto l’in bocca al lupo e mi ha scritto dopo la gara. Mi dispiace perché so che ama Firenze e la Fiorentina e si è comprato anche la casa in città, inoltre è uno dei difensori più forti per me».

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