2015

Eder: «Brasile? Non volevo aspettare»

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L’attaccante della Sampdoria sul sì all’Italia

L’uomo copertina dell’Italia targata Antonio Conte è senza dubbio Eder, che ha saputo ripagare la fiducia del commissario tecnico della Nazionale. L’attaccante, di origini brasiliane, ha parlato ai microfoni di GloboEsporte della scelta di vestire la casacca azzurra: «Ho letto che Dunga mi stava osservando: lo avevo già sentito e qualcuno ha detto ai miei agenti che il Brasile mi teneva sott’occhio, ma non volevo aspettare e ho scelto l’Italia. Il mio calcio è più adatto allo stile europeo che a quello brasiliano, che è molto diverso, molto meno tattico. Il mio stile può essere più utile alla Nazionale italiana che non al calcio brasiliano. Ringrazio l’Italia per avermi fatto crescere: ho avuto delle difficoltà all’inizio, ma ho imparato molto, ho fatto la scelta giusta venendo qui. Mi sto prendendo le mie soddisfazioni».

LA SCELTA – L’attaccante della Sampdoria ha poi parlato della chiamata e dell’accoglienza: «Da quando ho preso il passaporto italiano, nel 2010, ho cominciato a crederci, ma non mi aspettavo di essere chiamato ora. E’ successo e ne sono felice. Seguivo Baggio, Totti… Non c’è da pensarci troppo quando puoi indossare questa maglia. Sono stato ricevuto molto bene, dal più anziano che è Buffon agli ultimi arrivati. E’ un gruppo molto unito, mi sono sentito a casa. Ho la fiducia di Conte e dei miei compagni. Oriundi? Questa polemica non finirà mai, ma darò il massimo alla prossima occasione. Balotelli? E’ un grande giocatore, ci sono tanti attaccanti che possono conquistare la Nazionale, per cui devo continuare a dare il massimo», ha spiegato Eder, che poi sull’inno di Mameli ha concluso: «Devo impararlo bene, non lo conosco ancora, ma lo imparerò».

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