2015
Ed ora: un Galliani vacante?
Il Milan sembra vicino allo storico passaggio di proprietà: quale futuro per Adriano Galliani?
Milan ad un passo dallo storico avvicendamento in seno alla proprietà? Prima di tutto i fatti: in pole position c’è il broker thailandese Bee Taechaubol, volto di una cordata imprenditoriale asiatica pronta a rilevare per gradi il club rossonero. Dal 20% valutato 190 milioni di euro – 1.2 miliardi il totale, diviso tra i 950 milioni stimati per il valore complessivo della società e i 250 di debiti attivi con le banche – fino al definitivo 65% nel corso degli anni (durata effettiva dell’operazione non ancora precisata).
LA NOVITA’ E LO STESSO FINALE – Indiscrezioni dell’ultima ora provano invece a ribaltare lo scenario appena riportato, o meglio a mutarne l’interlocutore finale: il magnate cinese Zong Qinghou – stimato uomo più ricco della Cina con un patrimonio che supererebbe gli 11 miliardi di dollari, presidente della più nota azienda di bevande del Paese – mira ad inserirsi nella contesa che porterà inevitabilmente al radicamento di una nuova proprietà orientale. Così come sembra scritto un particolare aspetto del finale: Silvio Berlusconi pretenderà, qualunque sia il concreto acquisitore, la conferma nel ruolo di amministratore delegato della figlia Barbara. Difficile, oggettivamente impensabile, imporre una doppia nomina e dunque strappare anche la conferma di Adriano Galliani: chi comprerà il Milan presumibilmente vorrà – e ne avrà tutto il diritto – mettere le mani sul pacchetto dirigenziale al fine di guidare nei fatti il club verso la nuova era e non fungere da mero finanziatore delle decisioni altrui.
QUALE ALLORA IL FUTURO DI GALLIANI? – Se lo abbiamo appena allontanato dal Milan dopo quello che è oramai un trentennio vissuto spalla a spalla con il presidente Berlusconi nella costruzione dei successi internazionali di cui si è reso protagonista il Diavolo, gli scenari inerenti al futuro di Adriano Galliani restano due: la permanenza nell’impero economico Berlusconi, ovviamente dislocato su un altro ramo (televisioni, editoria, distribuzione) o la clamorosa quanto non scartabile ipotesi della separazione dalla stessa famiglia Berlusconi. Immediati dunque i due sottoscenari: Galliani vacante e disponibile per un nuovo incarico in un altrettanto nuovo club, Galliani che fresco settantenne saluta il pubblico e si gode la pensione.
OCCASIONE PER… – Supponiamo di ritrovarci tra qualche mese nel primo sottoscenario: tradotto, Galliani cerca club. Ulteriormente codificato: gli altri club cercano Galliani. Sì, perché tra gli alti di una trafila di successi mondiali che ha visto primo attore il Milan e tutti gli inenarrabili campioni transitati dalle parti di Milanello ed i bassi di un recente passato fatto di giocatori eccessivamente retribuiti rispetto al rendimento sportivo (Milan secondo monte ingaggi della Serie A), onestamente si scelgono i primi. Adriano Galliani è un dirigente di conclamata esperienza internazionale, la sua rete di contatti è totale e le sue capacità di mediazione un marchio di fabbrica. Basterà ricordare l’affare Ibrahimovic, del resto. A chi potrebbe servire in Italia (ah, poi c’è l’estero) uno come lui? Beh, se ad esempio dalle parti di Napoli e Roma si vocifera con insistenza via via maggiore di eventuali rivoluzioni in seno ai vertici dirigenziali… Galliani ha ampiamente dimostrato di sapere come si vince. Un’idea, una suggestione ad oggi, più che un reale scenario. Ma alle volte le idee diventano ipotesi e le ipotesi fatti.