2014

Ecco perché l’Europa League può stravolgerci il ranking

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L’Europa League può portarci a ridosso di Inghilterra e Germania: a patto di non fare i provinciali…

UEFA RANKING CHAMPIONS EUROPA LEAGUE – Toh, chi si rivede. Nessuno come l’Italia nei primi due turni di Champions ed Europa League: dodici gare disputate da Juventus, Roma, Napoli, Fiorentina, Inter e Torino di cui nove vittorie, due pareggi ed una sola sconfitta. Quella rimediata dalla Juventus campione d’Italia sul prato dei campioni di Spagna e vice campioni d’Europa Atletico Madrid.

COME FUNZIONA IL RANKING – Andiamo con ordine: i punteggi validi da accumulare nel coefficiente per federazioni sono innanzitutto vittorie e pareggi che le squadre riescono ad ottenere nelle due competizioni internazionali. Su queste non esiste alcuna differenza in base al turno o alla coppa d’appartenenza: le vittorie valgono due, i pareggi uno. Con l’unica eccezione – ovvia – di turni preliminari e playoff in cui le attribuzioni si dimezzano. I punteggi si sommano a quelli delle quattro stagioni precedenti.

COSA CAMBIA TRA LE DUE COMPETIZIONI – Le differenze tra Champions ed Europa League rientrano nei tre seguenti ordini: chi partecipa alla fase a gironi della prima si vede riconoscere un bonus ulteriore di quattro punti, analogo discorso per l’accesso agli ottavi, infine viene attribuito un punto extra per ogni turno ma per quanto concerne la Champions a partire dagli ottavi mentre per l’Europa League dai quarti di finale. Il coefficiente è una media calcolata come rapporto tra la somma dei punti ottenuti ed il numero di squadre appartenenti ad una federazione: tradotto, pesano come macigni eventuali eliminazioni, dal momento che l’eliminata non porta più punti alla causa ma resta nel divisore.

NESSUNO COME L’ITALIA – Si parte ad agosto da una situazione al limite del disastro: Italia al quinto posto del Ranking Uefa con circa 1000 punti da recuperare al Portogallo, 12.000 alla Germania e quasi 15.000 all’Inghilterra. Fuoriserie la Spagna capolista, oggettivamente non considerabile nella nostra analisi. Obiettivo – già di per sé surreale – il terzo posto occupato dalla Germania: quello utile per recuperare la quarta piazza Champions. Sull’enorme rilevanza di tale aspetto non bisogna neanche discuterne: basta ricordare quanto accaduto quest’anno al Napoli. L’Italia dalle sole partite dei gironi ha accumulato 3.33 punti (9 vittorie e 2 pareggi portano 20 punti, da dividere per i sei club facenti parte alle due competizioni), la Germania 2.14 (5 vittorie e 5 pareggi portano 15 punti, da dividere per sette club, la Germania paga la clamorosa eliminazione subita dal Mainz al terzo turno preliminare d’Europa League per mano degli sconosciuti dell’Asteras Tripolis), l’Inghilterra 1.85 (4 vittorie e 5 pareggi portano 13 punti, da dividere per sette club, costa cara l’eliminazione dell’Hull City al playoff d’Europa League in favore del Lokeren).

EUROPA LEAGUE CHIAVE DI SVOLTA – Poco cambia con i turni preliminari delle due competizioni (aggiornando i calcoli restiamo in testa), tanto invece con le attribuzioni riconosciute alla Champions a cui prima si faceva riferimento: è vero che in due soli turni abbiamo recuperato grazie ai risultati ottenuti 1.2 di coefficiente alla Germania ed 1.5 all’Inghilterra (pensate se si procede a questi ritmi fino alle fasi finali!), ma entrambe purtroppo contano nella massima competizione internazionale due squadre in più rispetto all’Italia. Che vuol dire 8 punti netti ulteriori (1.14 in termini di coefficiente) a prescindere dall’esito dei gironi stessi. Scarto che può ampliarsi in caso di passaggio agli ottavi: fattore che, come già ricordato, attribuisce ulteriori quattro punti netti. Dunque quali sono le armi a nostra disposizione? Semplicemente due: il divisore e l’Europa League. Ad ogni turno e per l’intero arco delle competizioni Inghilterra e Germania continueranno a dividere i punteggi netti acquisiti per sette club ma a prendere punti già sono in sei, l’Italia invece dividerà per sei. Ossia il numero dei suoi club impegnati nelle due coppe: ad oggi nessuna eliminazione da scontare. Vincere il maggior numero di partite possibili in Europa League – dove, sottolineiamo ulteriormente, sono riconosciuti gli stessi punti rispetto alla Champions – lì dove, sempre nel parallelo con Inghilterra e Germania, ci ritroviamo quattro squadre contro due, ci farebbe clamorosamente ritrovare a ridosso del podio. A patto però di continuare su questa strada, a patto di non fallirne una: ad oggi  contiamo sette vittorie su otto gare disputate ed abbiamo senza alcun dubbio le dotazioni d’organico per non subire cali. Se poi subentreranno i soliti ragionamenti da provinciali di turno, beh… Ve la siete cercata!

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