2015

Ebbene sì, lo stanno contestando

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Prive di fondamento le critiche ad Allegri: Juventus ad un passo dallo scudetto ed avanti nelle coppe

Ha praticamente vinto lo scudetto con tre mesi di anticipo quando tutti in estate lo davano per spacciato o quasi, si giocherà l’accesso ai quarti di finale di Champions League dopo aver battuto all’andata il Borussia Dortmund, ma pare non basti: la sua prima sconfitta interna al timone bianconero ha alzato i venti contrari proprio di quella parte dei media che non riesce a far meno – appena possibile – di vestire i panni delle tristi vedove di Conte.

IL DESTINO DI ALLEGRI – L’attuale allenatore della Juventus Massimiliano Allegri non fu accolto nel migliore dei modi nel tormentato cambio di guardia estivo: la tardiva e dunque inappropriata scelta di Conte mandò nello sconforto buona parte dell’ambiente bianconero, la soluzione Allegri fu immediatamente valutata come un ripiego con l’inevitabile conseguenza data dall’apertura del nostro ragionamento. Tutto un errore: che Conte abbia scelto di lasciare la barca in corso d’opera non era certamente un fattore addebitabile ad Allegri, così come non valutare capacità e curriculum di un allenatore che quantomeno meritava di essere testato prima della bocciatura. Il campo, guarda caso, ha puntualmente risposto in maniera contraria ma in queste storie si sa, al primo errore ogni vento assopito riesplode in tutta la sua irruenza.

LA SCONFITTA IN COPPA ITALIA – Non è bastato dunque un campionato gestito impeccabilmente, lì dove il buon Max è dapprima entrato in punta di piedi nel mondo Juve garantendo continuità all’eccellente lavoro della gestione Conte, ha poi lasciato traccia imprimendo le sue convinzioni fino a prendersi la Juventus con il definitivo cambio di modulo e di approccio alla gara. I risultati? Parla la classifica e non occorre approfondirla. Non è bastata una Champions League in cui l’obiettivo dei quarti di finale è oggi più che alla portata bianconera: è vero, il primo tempo andava gestito diversamente, ma cosa diranno i criticoni in caso di accesso al prossimo turno? La sconfitta subita da una super Fiorentina nella semifinale d’andata della Coppa Italia ha scoperchiato il vaso ed aperto a diversi interrogativi: perché il turnover, perché alcuni uomini chiave non riescono a rendere, perché questo e perché quell’altro. Eppure, quando un anno fa la Juventus veniva eliminata non in semifinale ma ai quarti di finale dalla Roma, il tutto fu vissuto quasi come non fosse accaduto nulla. E c’è ancora la gara di ritorno per recuperare. Punti di vista.

FUTURO – Difficile ipotizzare un crollo della Vecchia Signora: è calcio ed in quanto tale apre ad ogni scenario verificabile ma i dieci punti di distacco acquisiti sulla diretta inseguitrice Roma – ai nove effettivi va aggiunto il vantaggio in termini di scontri diretti – lasciano piuttosto tranquilli. La vittoria del campionato basterebbe di per sé – e ci mancherebbe altro, ma a volte dalle parti di Torino sponda bianconera non sembra essere così, tifosi abituati troppo bene? – a rendere la stagione entusiasmante: oggi tutti a pontificare sull’inevitabile trionfo della Juventus, ma andate a rileggervi le considerazioni estive e troverete tutt’altro. Dove a regnare era la sfiducia post-Conte. Il resto lo fanno le Coppe e due libri tutti da scrivere. Resta un assunto: contestare Allegri, oggi, non è altro che esercizio di fantasia. Qualcuno ci ha sperato, ma ad ora è rimasto deluso.

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