2013

E se Milan e Inter fossero una sola cosa?

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Proviamo a proporre una formazione composta da giocatori rossonerazzurri

Sono passati quasi tre mesi da quando, ospite di una trasmissione televisiva, Ernesto Paolillo cavalcò l’onda provocata da Mino Raiola, proponendo un’idea clamorosa: “Fondiamo Milan e Inter, è il solo modo per restare competitivi in Europa.” L’ex amministratore delegato della formazione nerazzurra, com’era logico aspettarsi, fu preso poco sul serio, anche se ovviamente fu preso di mira dai tifosi di entrambe le squadre, per una volta ritrovatisi ad essere d’accordo nell’insultare il dirigente di una o dell’altra fazione della Milano del calcio. Ma perchè non provare a capire che squadra verrebbe fuori, se Milan e Inter diventassero una cosa sola, mandando al diavolo (non quello di via Turati) decenni di storia, di trionfi e di rivalità, a volte andate fuori dai confini cittadini? Ci proviamo noi, a fondere le due rose e a tirare fuori l’undici più forte possibile.

IL MODULO – Per una volta, siamo noi a licenziare sia Massimiliano Allegri che Walter Mazzarri, provando a varare una soluzione tattica che sia consona alle caratteristiche tecnico-tattiche del MilanInter XI, nome che abbiamo scelto per la composizione di questa super-squadra. Adotteremo un 4-2-3-1 per sfruttare al meglio la rapidità delle ali, le capacità di interdizione e impostazione del gioco dei due mediani e l’intercambiabilità tra il centravanti e il trequartista centrale, i cui nomi verranno fuori nel corso di questo sfizioso approfondimento. Ma iniziamo dagli interpreti del reparto difensivo.

PAROLA ALLA DIFESA – Non abbiamo dubbi sull’uomo al quale affideremo la nostra porta, ovvero Samir Handanovic. Lo scegliamo per distacco sia in senso assoluto, visto che lo sloveno dell’Inter è uno dei migliori numero 1 in circolazione, sia per un vantaggio netto nei confronti del suo dirimpettaio rossonero, Christian Abbiati. Sulle corsie laterali della nostra difesa a tinte rossonerazzurre, puntiamo su un altro interista, Yuto Nagatomo sulla fascia sinistra, mentre a destra ci affidiamo ciecamente a Ignazio Abate, anche per alternare un terzino più di spinta come il giapponese, a uno più abile in fase difensiva come il milanista. Entrambi i centrali difensivi portano sul loro “scudo” lo stemma del Biscione nerazzurro, trattandosi di Hugo Campagnaro e Juan Jesus, anche a causa delle prestazioni poco incoraggianti dei milanisti Zapata e Mexes.

FOSFORO A CENTROCAMPO – Passiamo al centrocampo, il reparto forse più ricco di talento e di caratteristiche, ma che in base alla scelta del nostro modulo vedrà l’utilizzo di due soli interpreti. Occorrono giocatori che diano ordine e disciplina in fase di possesso, ma soprattutto grinta e capacità di interdizione quando c’è da difendersi dagli attacchi avversari. Chi meglio di Esteban Cambiasso e di Nigel de Jong può assolvere questo compito? L’argentino, capitano della nuova Inter, sta disputando una prima metà di stagione sui livelli delle sue prime annate milanesi, mentre l’olandese, messa da parte la fama di cattivo del centrocampo, sta mettendo a disposizione del Milan la sua aggressività, mostrando anche di essere in grado di far ripartire l’azione dalla retroguardia. Restano fuori interpreti eccellenti, come Riccardo Montolivo, Andrea Poli e Saphir Taider, ancora un gradino sotto a entrambi i “titolari”.

FANTASIA E GOL – Passiamo all’attacco, che attualmente non potrebbe prescindere da due eccezionali interpreti come Ricardo Izecson dos Santos Leite, in arte Kakà, e il suo omonimo Ricardo Alvarez, i quali rappresentano le anime offensive di Milan e Inter e potremmo proporre come esterni offensivi (l’argentino sull’out destro, il brasiliano su quello mancino) nel nostro terzetto di trequartisti, che andremmo a completare con un altro concentrato di talento e di efficienza offensiva: Mario Balotelli. Il puntero del club di via Turati e della Nazionale potrebbe esprimersi al meglio se schierato al fianco di un giocatore, che in questi anni in nerazzurro ha dimostrato il proprio valore partendo proprio in posizione di centravanti, ovvero Rodrigo Palacio, il bomber della nuova Inter che, giocando spesso da solo in mezzo a tutta la difesa avversaria, ha risolto diverse grane ai suoi compagni. Fuori dall’undici titolare gente come Stephan El Shaarawy e Mauro Icardi, giovani in rampa di lancio, e i grandi lungodegenti Diego Milito e Giampaolo Pazzini.

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