Editoriale
La parabola di Dybala: da erede di Messi a “pupino” de Roma
Dybala è stato annunciato ufficialmente come nuovo giocatore della Roma: da erede di Messi a erede di Totti, con molti rimpianti
Il passaggio di Paulo Dybala alla Roma fa riflettere sulla carriera della Joya che solo pochissimi anni fa sembrava destinata a palcoscenici più illuminati e ingombranti. E invece la scelta di sposare il progetto capitolino testimonia l’inversione di tendenza, irreversibilmente (forse) al ribasso.
Sicuramente in tanti ricorderanno quando fior di giornalisti e opinionisti, per non parlare dei tifosi, azzardavano paragoni scomodi e altisonanti. Primi fra tutti quelli con il numero dieci argentino più amato dopo Diego Armando Maradona.
Ma l’etichetta di “nuovo” Leo Messi non ha portato fortuna a nessuno, men che meno alla Joya che, dalle richieste di stipendio in doppia cifra ventilate alla Juve solo pochi mesi fa, si è trovato invischiato in un circolo vizioso.
Colpa di un entourage a tratti misterioso nel suo operato, in parte anche sedotto e abbandonato dall’Inter. Ma “accontentarsi” della Roma se da un lato pone in luce la crescita e la bontà del progetto giallorosso targato Friedkin, dall’altro evidenzia la parabola ora discendente di Paulo Dybala: da erede di Messi a “pupino” de Roma, il passo è stato troppo breve.