2009

Dunga: “Ecco cosa penso di Melo, Neymar e Dinho. Sulla Fiorentina…”

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L’ex C.t. della Seleà§ao, Carlos Dunga, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di TuttoSport, per parlare dei brasiliani che giocano in Italia, di quelli che ci potrebbero arrivare e del suo futuro, che potrebbe ancora una volta essere legato alla Serie A.

Il tecnico è sempre stato un “fan” di Felipe Melo ed esclama: “E’ belÃ?­lo sapere che finalmente tutÃ?­ti apprezzano il mio Felipe. Felipe oltre che un ragazzo in gamba è un campione. VeÃ?­derlo giocare così bene, come ai tempi della Fiorentina, mi fa un grande piacere. Cos’è cambiato? Beh, la Juve ha cambiato molto… Di sicuro il nuovo ambiente e il nuovo gioco lo hanno aiutato a esprimersi sui suoi livelli. Per Felipe sentire la fiducia di tecnico e compagni è fondamentaÃ?­le. Se lo ho aiutato? Ci siamo sentiti, come ci sentiamo spesso adesso. L’eÃ?­liminazione lo aveva abbatÃ?­tuto, è vero. Felipe però è troppo innamorato del calcio, sapevo che non poteva molÃ?­lare tutto. Non è più nella Seleà§ao? Per me Felipe meriterebbe una nuova chance in NazioÃ?­nale. Non vado oltre, però: è giusto che Menezes chiami i giocatori adatti per il suo tiÃ?­po di calcio. Non mi piace parlare delle scelte degli alÃ?­tri”.

Tanti organi d’informazione accostano alla Juventus il talento del Santos, Neymar, e Dunga risponde così: “Ottimo attaccante: veloce e tecnico. Ha grandi qualità , però è un ragazzino. Dipende sempre da come si ambienta. Per caÃ?­pirci: non si può pensare che Neymar risolva tutti i proÃ?­blemi. Può essere un valore aggiunto in un contesto orÃ?­ganizzato. Io ci scommetteÃ?­rei”.

Con Ronaldinho il rapporto non è mai stato ottimale e Dunga spiega: “La bravata notturna? Bisogna vedere come sono andate davvero le cose. TanÃ?­te volte si esagera. L’imporÃ?­tante è sempre il rendimento in campo. Il Milan ha tanti campioni e Allegri fa bene a fare le sue scelte.

Infine, sulle voci che lo vogliono vicino alla panchina dei viola: “Essere accostato alla Fiorentina fa sempre piacere. Ma di contatti diretti non ne ho avuti. Futuro in Italia? Il vostro resta uno dei tornei più stimolanti. Dopo averlo testato da giocatore mi piacerebbe provarlo da tecnico”.

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