2019
Douglas Costa: «Voglio dimostrare il mio valore alla Juve. Sarri come Pep»
Douglas Costa è pronto a riprendersi la Juve. Il brasiliano ha raccontato le sue sensazioni in vista della prossima stagione
Ai microfoni dei giornalisti presenti dopo il match con l’Atletico Madrid, Douglas Costa si è raccontato, parlando degli obiettivi in vista della prossima stagione e di Sarri, neo tecnico della Juve.
STAGIONE – «Ho tanta voglia di dimostrare il mio valore perché lo scorso anno non ci sono riuscito a causa dei troppi infortuni. Sono sicuro che per me sarà una stagione differente. Sono molto più scrupoloso anche fuori dal campo: sto facendo molte sedute di fisioterapia perché voglio essere sempre al 100%. Penso che ci siano tutte le premesse perché il matrimonio tra me e la Juve possa essere un successo».
SARRI – «Sono un giocatore molto offensivo e il gioco di Sarri è perfetto per me. La sua impostazione è uno stimolo in più per tutti noi attaccanti, Ronaldo, Higuain, Dybala: poter stare vicini alla porta ci aiuta a rendere meglio».
RONALDO – «Io e Cristiano siamo amici, l’obiettivo è stargli più vicino per servirgli più palloni possibili per fare gol. Non solo a lui, anche a Higuain e tutti gli altri. Insieme possiamo raggiungere ciò che vogliamo».
ESUBERI – «Siamo tutti ottimi giocatori, in grado di giocare in qualsiasi squadra. La Juve ha grandi dirigenti che faranno il meglio per il club. Paratici e Nedved decideranno chi deve restare e chi no o se possiamo restare tutti. In ogni caso tra noi siamo molto uniti, giocherà sempre chi lo merita».
ALLEGRI – «Sarri insiste sull’intensità e sul pressing molto alto. Ha uno stile diverso da Allegri, che partiva più indietro. Sta cambiando il volto della Juve, noi, ubbidienti, facciamo tutto quello che ci chiede».
GUARDIOLA – «Ho giocato nel Bayern di Guardiola che era molto offensivo, poi ho avuto Allegri che era più difensivo, ora sto scoprendo Sarri. Tutto ciò che ho imparato con Allegri adesso va riadatto al calcio di Sarri».
SOMIGLIANZA – «Sarri e Guardiola sono simili: insistono sula pressione offensiva e tengono la linea difensiva molto alta. A Guardiola piacciono i tocchi di palla molto rapidi come a Sarri, anche se il nuovo tecnico cura di più la fase difensiva. Sono allenatori differenti che propongono un’idea di calcio simile».