2009
Dottor Zampa e Mister Rini: così non va
La Palermo calcistica, con un coro quasi unanime, esulta per la fine del mese di marzo, disastroso per le prestazioni della formazione rosanero, ma soprattutto per gli eventi che hanno riguardato la gestione dell’area tecnica.
Inutile ribadire che i protagonisti del mese più pazzo della storia del calcio rosanero sono tre: Delio Rossi, Serse Cosmi e Maurizio Zamparini. Anche se, a dire il vero, potremmo dire che c’è un quarto protagonista, visto che il patron del club siciliano dimostra una certa tendenza a sdoppiare la propria personalità , come a voler rinverdire le vicende dei celebri Doctor Jekyll e Mister Hyde.
Tutto ha avuto inizio (forse) il 27 febbraio, quando il Palermo subisce una clamorosa bastonata dall’Udinese-champagne, squadra alla quale i rosanero contendevano il premio ideale di squadra più bella e divertente del campionato, oltre ad essere guidata da un ex con il dente avvelenato come Francesco Guidolin: finisce 7-0 per i bianconeri friulani, con lo stesso Guidolin che, forse consapevole della fine che farà il suo collega Delio Rossi essendoci passato in prima persona, prova a consolare il mister romagnolo ma sa già che il suo destino è segnato.
Dopo i vani tentativi, da parte dei giocatori, di convincere la dirigenza a non modificare l’assetto tecnico, Maurizio Zamparini in versione “Doctor Jekyll” decide l’esonero di Delio Rossi e l’arrivo di Serse Cosmi, nell’evidente ruolo del traghettatore in attesa della fine della stagione e dell’arrivo di una nuova guida tecnica (Gasperini?): al mister umbro viene chiesto di dare una scossa soprattutto sul piano mentale e psicologico, cercando di modificare meno cose possibili dal punto di vista tattico.
In quattro partite, invece, l’ex tecnico di Perugia e Genoa riesce a fare esattamente l’opposto di quanto gli è stato richiesto dalla società : cambia totalmente l’assetto tattico, passando ad una difesa a 3 applicata male per il poco tempo a disposizione dei giocatori per assimilarla; dal punto di vista psicologico, invece, la situazione se è possibile è addirittura peggiorata.
Sul campo è una squadra molle, senza idee e quasi senza voglia di giocare e vincere: uno solo il successo, anche se prestigioso visto che arriva contro il Milan capolista al “Renzo Barbera“, mentre sono ben tre le sconfitte, tutte in trasferta e contro squadre non certo imbattibili.
L’ultimo ko è quello più doloroso, visto che arriva forse nell’ultima partita di un certo rilievo da qui alla fine del campionato, ovvero il derby a Catania: è un 4-0 senza ammissioni di repliche, con il Palermo ancora poco convinto e a dir poco divorato dalle tante e grandi motivazioni dei rossoazzurri, i quali fanno un sol boccone dei rosanero nel secondo tempo.
Tutto ciò basta a Maurizio Zamparini, sempre in versione “Doctor Jekyll” per allontanare Serse Cosmi, ma è quanto accade dopo che stupisce tutti: il patron friulano non solo richiama alla guida della squadra il figliol prodigo Rossi, ma manifesta la propria doppia personalità , diventando “Mister Hyde” e chiedendo scusa al pubblico (e sotto sotto anche al tecnico, ndr) per aver avuto troppa fretta nell’allontanare l’ex mister laziale dopo la scoppola presa a fine febbraio contro l’Udinese.
Una trasformazione clamorosa, che potrebbe cambiare anche i piani societari in vista della prossima stagione: non è poi così certa l’ennesima rivoluzione tecnico-tattica al termine di questo campionato, specialmente se Rossi (che con il Palermo ha un contratto pluriennale, ndr) dovesse portare in Sicilia la Coppa Italia, impresa già riuscita alla guida della Lazio, quando, guarda caso, il mister romagnolo era ai ferri corti con il proprio presidente Claudio Lotito.
Elementi di una storia che sembra ripetersi, anche se i tifosi palermitani, letteralmente innamorati di Delio Rossi, sperano che Zamparini rimanga tale e non cambi ancora una volta la sua personalità e soprattutto la guida tecnica della squadra.