2012

Dopo dodici turni la rivelazione è ancora l?Atalanta di Marino e Colantuono

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Non può e non potrebbe essere un bilancio definitivo, ma dopo dodici giornate e praticamente giunti ad un terzo del campionato, la sorpresa assoluta del torneo è ancora una volta l’Atalanta di Stefano Colantuono. Ben 52 punti sul campo un anno fa, 46 per la classifica finale e rincorsa folle nel tentativo poi brillantemente riuscito di recuperare i sei punti di penalizzazione inflitti dalle sentenze del calcio scommesse e smentire tutti quanti l’avevano già indicata come potenziale retrocessa.

LA STORIA SI RIPETE – Al netto dei due punti di penalizzazione subiti anche in questa stagione, i nerazzurri avrebbero collezionato 20 punti, praticamente a ridosso di Lazio e Fiorentina ed in piena bagarre europea. Concorrendo con squadre decisamente più attrezzate sotto il profilo dell’organico e in termini economici. Qualche palese difficoltà in fase realizzativa sul quale Colantuono sta adeguatamente lavorando: l’importante calciomercato condotto un anno fa non è stato bissato dalla società, la squadra è praticamente invariata. Nessun rinforzo degno di tale nome, il tecnico lavora sull’ottima base della scorsa stagione realizzata dall’operato di un dirigente preparato quale Pierpaolo Marino ed i risultati – dopo un inizio particolarmente complesso – stanno arrivando.

L’AMMAZZA GRANDI –  Una squadra dotata di personalità. Questo emerge dai risultati del primo spezzone di campionato: male con la Lazio alla prima giornata – ma l’avvio di stagione è stato minato anche da situazioni extracalcistiche quale la particolare vicenda legata a Cristiano Doni – ma vittoriosa contro Milan, Napoli ed Inter. Volendo considerare singolare il momento vissuto dal club rossonero, le vittorie contro le squadre di Mazzarri e Stramaccioni sono figlie della determinazione la prima, e di qualità ed intensità di gioco la seconda. L’Atalanta ha trovato le coordinate nel corso di questi mesi e i suoi uomini più rappresentativi quali Moralez e Denis sono entrati in forma.

IL FUTURO – La squadra ha un’identità di gioco abbastanza definita: Colantuono difficilmente rinuncia al suo 4-4-2, sfruttando al massimo le fasce. In tal senso i ruoli si sono invertiti: Bonaventura che faticava un anno fa si sta imponendo anche in termini di realizzazioni, Schelotto fatica rispetto al giocatore brillante ammirato nella passata stagione. Il suo eventuale ritorno ad alti livelli può rappresentare un’arma in più per lo scacchiere tattico del tecnico romano. Sulla difesa pesa la pesante imbarcata casalinga subita dal Torino, ma per il resto i numeri non sono affatto malvagi. Sarà un’impresa confermarsi nel lungo termine in queste posizioni di classifica perché il deficit di qualità rispetto alle realtà più strutturate risulta evidente, ma se dal mercato di gennaio dovesse arrivare qualcosa in tal senso l’Atalanta di Marino e Colantuono è pronta a togliersi altre soddisfazioni inattese.

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