2017
Donnarumma decisivo, caro Milan ne è valsa la pena
Il baby fenomeno già decisivo nel nuovo Milan cinese: a Craiova il primo saggio di Gigio Donnarumma
Il Milan dei Donnarumma e compagni è ripartito da Craiova ed è un qualcosa che non va letto minimamente con ironia: impensabile, per un club che ha incentrato il suo dna sulle affermazioni internazionali, restare lontani per così tanto tempo dal territorio europeo. Un’astinenza perdurata per ben tre stagioni – un’eternità se ti chiami Milan – e stoppata dal terzo turno preliminare dell’Europa League 2017-18: un traguardo raggiunto grazie al sesto posto centrato nella scorsa edizione della Serie A, dopo che in ordine erano arrivati un ottavo, decimo e settimo piazzamento. Non è ancora l’Europa dei grandi, quella in cui il Diavolo ha vissuto da assoluto protagonista nella sua storia, ma è Europa a tutti gli effetti ed è quanto basta a certificare un ritorno.
Europa League vicina, primo atto ok
Il Milan come da pronostico è passato sul campo del Craiova e lo ha fatto con il minimo scarto, uno 0-1 targato Ricardo Rodriguez, che ha sfruttato la sua abilità nei piazzati per beffare la difesa rumena, in difficoltà nella lettura di quella specifica situazione passiva. Basterà conservare il risultato nella sfida di ritorno in quel di San Siro, tra sei giorni, per accedere agli spareggi decisivi: la prima tappa verso la prossima Europa League appare insomma, se non archiviata, assolutamente in discesa. Ha esultato dalla tv di casa anche Leonardo Bonucci, colpo sensazionale della roboante campagna acquisti rossonera attualmente impegnato a definire la preparazione, per lasciarvi intendere lo spirito e l’umiltà con cui il mondo Milan sta vivendo il tutto: ben lontani dalla spocchia che un club affermato come quello rossonero o uno dei due migliori difensori del pianeta potrebbero dedicare ad una circostanza del genere. Tutt’altro, quando sei ben consapevole dei tuoi valori e lontano dall’ansia di dover sempre e comunque dimostrarli.
Il Milan di Craiova: decisivo Donnarumma
Nell’immediato post-gara Vincenzo Montella non si è nascosto e soprattutto non ha celato lo stato dell’arte del suo Milan: un cantiere in costruzione, nonostante la società abbia fatto miracoli per permettergli di poter lavorare con buona parte dell’organico finale già entro luglio. Il profondo e strutturale rinnovamento impone però tempi standard nella edificazione delle mura: c’è bisogno che i nuovi calciatori si conoscano e si intendano, in una fase specifica in cui la massima dedizione è riservata alla preparazione atletica. In soldoni: era prevedibile l’ipotesi di assistere alla prestazione di un Milan tutt’altro che brillante. E così è stato: rossoneri poco fluidi e che – sul risultato di 0-0 – qualcosa hanno concesso ad un avversario decisamente più debole. Quando infatti Mitrita giunge a tu per tu con Donnarumma, dopo aver eluso la marcatura della linea difensiva rossonera, un po’ tutti hanno pensato al gol. Che dramma non sarebbe stato, ok, ma che senz’altro avrebbe complicato non poco i piani qualificazione della squadra di Montella: la risposta di Gigio è stata perentoria, lettura perfetta delle intenzioni del calciatore rumeno e balzo felino per evitare al suo Milan di capitolare. E di ritrovarsi subito di fronte agli spettri del suo recente passato. Insicuro, fragile, agevolmente attaccabile. Un grande intervento che lo ripone immediatamente al centro del mondo Milan, che a livello personale pone fine ad una burrascosa estate che ne condizionato anche il rendimento sul campo, vedi le debole prestazioni offerte con la maglia dell’Italia in occasione dell’Europeo Under 21.
Milan, ne è davvero valsa la pena
Gigio Donnarumma dunque subito decisivo a Craiova: l’eventuale Europa League passa anche dalla sua parata su Mitrita. Passa eccome dalla sua parata su Mitrita. Ripercorrendo le tappe ci si gira indietro e si tocca con mano la depressione di quelle ore: il suo agente Mino Raiola che comunica a Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli di non voler rinnovare il legame contrattuale con il Milan in scadenza a giugno 2018, vertici dirigenziali rossoneri costretti dunque a trovare una soluzione per non perderlo a parametro zero dopo pochi mesi. Per non disperdere un talento prodigio del calcio italiano, per non restare clamorosamente a mani vuote. Poi la debordante onda di critiche riversatasi sul ragazzo, il simbolico lancio di banconote false in Polonia, la macchia inevitabilmente impregnatasi sul suo vestito migliore: da lì il dietrofront, figlio di emozioni che Gigio Donnarumma – in balia di un vulcano più grande anche delle sue enormi spalle – non avrebbe mai potuto gestire come se nulla fosse accaduto. Il Milan lo ha accolto a braccia aperte, senza incappare in nocive questioni di principio, andando ben oltre quanto si era immaginato pur di accontentare il suo entourage sull’ingaggio: la risposta è già tangibile. La parata di Craiova, il Milan che si avvicina al palcoscenico europeo, il Diavolo che torna sé stesso, qualche soldino che torna indietro grazie all’eventuale accesso alla prossima Europa Leauge, la ritrovata visibilità che un club così radioso non può non riflettere. Ne è valsa la pena allora, ne vale perché – a difendere la porta di un Milan dalle massime ambizioni come è quello dell’attuale proprietà cinese – sarà uno dei migliori interpreti del ruolo. Un prodigio di appena diciotto anni.
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