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Donadoni: «Atalanta su tre fronti, è giusto non scegliere. De Ketelaere è tornato quello di Bruges. Scamacca all’Europeo? Dico una COSA…»

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Roberto Donadoni è intervenuto per parlare dell’Atalanta e dei suoi impegni, oltre a qualche considerazione sui singoli

Roberto Donadoni è stato più di un giocatore dell’Atalanta, ne ha rappresentato il gioiello negli anni ’80. A La Gazzetta dello Sport l’ex ct della Nazionale racconta le sue sensazioni alla vigilia di 7 giorni con 3 gare fondamentali per il club.

GASPERINI – «Bisognerebbe seguirlo direttamente da vicino (sorride, ndr). Ma è sicuramente esigente e attento. E i giocatori lo percepiscono, ne traggono benefici e non si accontentano. Cercano sempre di andare oltre, di superare i limiti propri e di squadra».

I GIOCATORI HANNO DETTO A GASP DI ATTACCARE AD ANFIELD – «Significa che la squadra, grazie al suo lavoro e a quello della società, ha raggiunto ormai una consapevolezza qualitativa delle giocate che le permette di gestire anche gare di altissimo livello come quella contro il Liverpool. Tutto questo sostenuto da una condizione fisica eccellente anche alla fine della stagione con molte partite in pochi giorni. Sentirsi dire quelle parole per un allenatore è un segnale impagabile».

LOTTA SU 3 FRONTI – «Quando ci si trova in queste situazioni non si fanno scelte. Anche perché se si arriva a questo punto, vuole dire che ce lo si è meritati. Il campionato permette di andare in Champions, la Coppa Italia è un trofeo da alzare e si gioca in gara secca e poi c’è una finale europea da raggiungere. Come si fa a scegliere?».

SCAMACCA ALL’EUROPEO – «Se lo deve conquistare sul campo l’Europeo. Però se continua a segnare così è difficile lasciarlo a casa. A me sembra cresciuto molto in condizione, in cattiveria agonistica. Visto da fuori sembrava poco “cattivo”. Adesso i gol gli hanno dato più convinzione ed è merito del lavoro quotidiano».

DE KETELAERE – «Charles è tornato a fare le cose per cui aveva incantato il Milan. Forse a Bergamo ha ritrovato anche quell’atmosfera che c’era a Bruges».

KOOPMEINERS – «É un giocatore che farebbe la fortuna di qualsiasi allenatore: mette qualità in tre ruoli diversi, non se ne trovano tanti di giocatori così».

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