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Do You Remember? Quando Allegri sapeva guarire in Europa
Il pessimo inizio della Juve di Allegri in Champions in controtendenza rispetto al passato: come nel 2015 quando reagì alla crisi in Serie A
Oggi Allegri se la passa male e per sua stessa ammissione una situazione del genere non l’ha mai vissuta: 0 punti nelle prime 2 partite di Champions League rappresentano un inedito, non era mai successo né al Milan e tanto meno alla Juventus. Una sfida inedita per lui, quindi, non facile da affrontare per tutto ciò che si è visto col Benfica e anche perché sembrerebbe essere finita con la sconfitta all’Allianz Stadium proprio quella che era stata la qualità più riconosciutagli: saper trovare una via d’uscita proprio in Europa, ritrovare nel contesto più difficile il modo di essere vincenti.
Volgiamo lo sguardo all’indietro nel tempo e andiamo proprio al 15 settembre di 7 anni fa. Anche se oggi sembra trascorso un secolo da quei giorni, c’è stato il famoso inizio della stagione 2015-16. Dove capitò una situazione quanto mai paradossale e imprevedibile, ma forse nella logica delle cose per una squadra che comunque Allegri aveva condotto fino alla finale di Berlino. In campionato, la partenza fu uno shock, in coppa sembrava di assistere a un altro film con gli stessi interpreti.
Ricapitoliamo gli episodi di quell’inizio di stagione. La Juve si vince la Supercoppa in Cina e fin qui tutto bene, anzi benissimo. In campionato infila 3 prove sconcertanti: perde in casa con l’Udinese, fa il bis a Roma e pareggia nuovamente a Torino con il Chievo. Lo stato dell’arte non è meno preoccupante di quanto capita oggi. E a quel punto fa il suo esordio in Champions.
La gara è Manchester City-Juventus. Non è la squadra di Guardiola, ma è comunque un ostacolo non semplice. Ancor più quando a inizio ripresa la Juve va sotto per effetto di un autogol di Chiellini caricato da Kompany. Ci sarebbero gli estremi del fallo, ma non viene sanzionato. Ed è proprio quando si trova a un passo dal baratro, che la squadra di Allegri reagisce. Lo fa dopo che Buffon compie un miracolo. E lo fa con un uno-due firmato Mandzukic–Morata che esalta la dimensione tecnica esistente in quel gruppo.
Una Juve malata in Italia trova in Europa la cura. Oggi la Juve è malatissima in Europa e non sta bene in Italia: ad Allegri il compito di essere il medico che riesce a guarirla, almeno in uno dei due ambiti.