2013
Disfattisti allopera ma è un Napoli che ha steccato solo a Londra
Peraltro contro un Arsenal oggi tra le prime tre d’Europa
SERIE A CHAMPIONS LEAGUE NAPOLI – Snodo fondamentale per la stagione partenopea? La trasferta di Marsiglia non è definibile da dentro o fuori ma rappresenta senza dubbio una tappa considerevole per il futuro europeo del Napoli. Chiamato subito a canalizzare la delusione dell’Olimpico nella giusta tensione agonistica per superare l’ostico Olympique Marsiglia.
LA TRASFERTA DI ROMA – La prestazione degli uomini di Benitez non è da dimenticare e ad ogni modo sicuramente alla pari con quanto messo sul campo dalla capolista della Serie A: la Roma ha capitalizzato al massimo gli episodi favorevoli, fattore non riuscito al Napoli. Prima degli errori di capitan Cannavaro arriva quello decisivo di Goran Pandev: lanciato formidabilmente da Insigne – a tu per tu con il portiere e sul risultato di 0-0 – fallisce clamorosamente una rete già fatta lasciandosi ipnotizzare dall’ex De Sanctis. Il corso della partita sarebbe stato completamente alterato e da qui emerge il peccato originale commesso in chiave mercato nella scorsa estate: non si è provveduto ad immettere in organico una reale alternativa a Gonzalo Higuain, che è attaccante anche più forte di Cavani sotto il profilo tattico, dell’attitudine a giocare a determinati livelli, della tecnica pura e dell’intelligenza nella lettura delle situazioni di gioco, ma umano come tutti in termini di resistenza atletica ed inclinazione all’infortunio.
LA CARENZA D’ORGANICO – Circostanza che invece neanche sfiorava il paracarro Cavani, il quale in tal senso aveva abituato talmente bene il Napoli da indurlo ad ipotizzare la mancata necessità di dotarsi di sostituti. Il Napoli in estate aveva messo gli occhi e le mani su Jackson Martinez del Porto ed avrebbe dovuto chiudere la trattativa: bottega cara quella lusitana, ok, ma l’obiettivo era stato puntato ed una volta saltato – diciamoci la verità – la dirigenza partenopea è rimasta con il cerino in mano non dimostrandosi reattiva nel virare su un altro profilo credibile. Il colombiano poi non avrebbe ricoperto il ruolo di mero vice-Higuain: sostituto d’eccellenza in caso di necessita – vedi l’ultimo mese di assenza di fatto dell’argentino – ma attaccante in grado di giocare sia in coppia con Higuain (e dunque dare un’alternativa anche tattica a Benitez con un 4-4-2 classico) che svariare su uno dei due lati di un 4-2-3-1 interpretato in chiave superoffensiva.
MA NESSUN ALLARME: E’ UN NAPOLI SUPER COMPETITIVO – Niente drammi dopo una sconfitta che peraltro ci può tranquillamente stare: i disfattisti sono già all’opera ma il Napoli ha tutte le carte in regola per recitare un ruolo di assoluta protagonista in territorio nazionale (gap dalla Juve assolutamente colmato, realtà alla pari dell’ottima Fiorentina e più strutturata della sorpresa Roma, milanesi out in chiave scudetto) e quello di outsider sul palcoscenico europeo. Il motivo di tanta sicurezza? Lo scatto in termini di mentalità. Un salto di qualità chiaro e definito nel passaggio dall’ottima gestione Mazzarri a quella Benitez, nessuno ora ha timore nel pronunciare la parola scudetto proprio perché è un gruppo che in parte ha già vinto tanto – vedi proprio il tecnico spagnolo e gran parte dei nuovi innesti – e nella restante parte ha maturato, proprio nell’era Mazzarri, una certa attitudine a disputare gare di un certo rilievo. Il resto lo fa l’aspetto tecnico: è un Napoli sulla retta via, una squadra che cerca di imporre la propria trama di gioco a prescindere dalla caratura dell’avversario. E’ andata sempre così: sotto il profilo della prestazione il Napoli ha steccato soltanto in quel di Londra al cospetto di quell’Arsenal che probabilmente oggi inscena il miglior calcio del panorama internazionale (Sassuolo un legittimo passo falso). E tutto ciò non era scontato in un lasso di tempo così breve, era lecito invece attendersi ulteriori passi falsi. Fiducia dunque, massima, a partire proprio dal Velodrome di Marsiglia.