2016
Diritti TV, pubblicate le mail dell’accordo segreto
Pubblicata totalmente l’inchiesta dell’Antitrust sui diritti tv per il triennio 2015-2018
Sulle pagine di Panorama sono state pubblicate le mail tra i manager di Sky e di Mediaset, che rivelano le manovre di Mediaset per ottenere i diritti sulla Serie A a fronte dell’offerta migliore presentata da Sky. C’è, nel calcio, una “cricca” che si spartisce tutti i miliardi che arrivano, pilota le scelte dei presidenti delle società che siedono in Lega e che crea un cartello fra le tv che si dividono i diritti degli incontri di Serie A. In tutti questi interessi miliardari mettono le mani, il vicepresidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi, l’ad di Sky Italia Andrea Zappia e il numero uno di Infront e advisor della Lega calcio Marco Bogarelli, il tutto con un unico scopo: mettersi d’accordo invece di farsi concorrenza sulle gare d’appalto per i diritti televisivi.
I DIRITTI 2015-2018 – I risvolti di questo “sistema malato” sono emersi dall’istruttoria dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, presieduta da Giovanni Pitruzzella. L’Antitrust ha acquisito molti documenti, tra le quali molte email di protagonisti della vicenda, scoprendo un mondo affaristico, lontano anni luce dai valori dello sport, dove non basta partecipare ma è obbligatorio vincere, anche barando. A giugno di due anni fa, quando la Lega ha messo all’asta i diritti televisivi per il triennio 2015-2018, l’offerta migliore che riceve per il satellitare e per il digitale è quella di Sky, escludendo quindi Mediaset. Ma così non è stato, perché la Lega ha preso subito tempo per trovare un rimedio a questo “monopolio” di Sky. E la tv di Rupert Murdoch? Sky nel frattempo avviò una campagna mediatica di denuncia e cercò di impedire lo stravolgimento del bando di gara, cercando appoggi politici nel governo Renzi, come risulta dalle email agli atti del Garante, e inviando una diffida alla Lega il giorno prima dell’inizio dell’assemblea durante la quale dovevano essere assegnati i diritti. A questo punto si arriva a un compromesso grazie a un vero e proprio “aggiustamento” di asta pubblica che è stato possibile ricostruire attraverso la numerosa corrispondenza tra i vertici delle televisioni interessate acquisita dall’Antitrust. Il 5 giugno 2014, quando vengono aperte le buste con le offerte, si crea una situazione inaspettata per il Biscione, perché vedono in vantaggio Sky, e questo mette in agitazione Mediaset e Infront, che avviano trattative sotterranee che porteranno alla fine Lega e Infront ad assegnare a Sky il pacchetto satellitare e a Mediaset quello del digitale terrestre. Dall’istruttoria dell’Antitrust emerge che nei giorni dell’assemblea che si svolge dal 23 al 26 giugno 2014 la soluzione trovata non è il frutto di una valutazione oggettiva delle offerte, ma il risultato di «un accordo tra banditori e alcuni dei partecipanti all’asta, Sky e Mediaset».
MEDIASET – Naturalmente è scesa subito in campo seguendo le indicazioni fornite da Pier Silvio Berlusconi agli altri dirigenti. Le sue ipotesi sono discusse per posta elettronica fra i manager del gruppo televisivo, i quali adombrano il possibile coinvolgimento di Lega e Infront «a sostegno dei propri interessi come promotori di una negoziazione nei confronti di Sky». Il gruppo del Biscione mette in campo il proprio peso politico ed economico sul “sistema” e l’amicizia del milanista Adriano Galliani con il patron di Infront Marco Bogarelli. «Parto dal punto di vista di Pier Silvio che vorrebbe vedere assegnato lo scenario A+D (piattaforma satellitare e digitale terrestre), tale scenario è perfetto per andare da Sky a negoziare, ma temo, adesso faremo tutte le simulazioni, più complesso e più costoso da realizzare e non più vantaggioso – si legge in una email interna di Mediaset – Tutto questo sarà possibile se la Lega e Infront fanno capire a Sky che è più probabile la nostra vittoria». E qui, nella dirigenza della televisione di Berlusconi, sorserò i primi dubbi: «Il dubbio ora è meglio vincere A+D, gestire le cause e poi con un punto di forza andare da Sky o far negoziare subito Infront? – si legge in una mail – Credo sia conveniente che negozi Infront così evitiamo le cause, ma Pier Silvio come sembra non è dell’idea, perché sente la vittoria in mano A+D. Questo è il punto! Comunque noi ci metteremo a lavorare agli scenari».
MEDIASET E INFRONT – La corrispondenza del gruppo del Biscione offre altri risvolti dell’affare sui diritti da pilotare: «Oggi sentita la proposta di Bogarelli B+D a noi a 586 milioni di euro, con mediazioni da trovare sul pacchetto D con Sky, l’aggiungerei, ma la vedo più difficile da accettare da Sky, ma se Infront se la sente per noi va bene. Se vuoi ci mettiamo a trovare qualche soluzione per D (ovvero la trasmissione di 132 partite su satellite e digitale terrestre) oggi pomeriggio». Dopo diverse discussioni interne, nelle quali vengono evidenziate le difficoltà tecniche ed economiche di una soluzione con piattaforme invertite, ovvvero ilpacchetto satellitare a Mediaset e quello del digitale terrestre a Sky, nei piani alti di Mediaset prevale l’ipotesi di elaborare un piano di proposte, per possibili «mediazioni da trovare con Sky». «Quindi alla fine la cosa più semplice è ancora B (il pacchetto di diritti per la trasmissione delle stesse partite sul digitale terrestre) a noi a una cifra il più vicina possibile ai 280 e con le squadre le più simili a oggi, 8 squadre con la Roma è il minimo sindacale, una mediazione giusta sarebbe 10, per quanto riguarda il costo decidi tu il meglio che puoi negoziare», scrivono nei piani alti di Mediaset. Ed è questa la soluzione che alla fine adotterà la Lega Calcio, anche in virtù del fatto che questa indicazione arriva, dalla sede del Biscione, 16 giorni prima dell’assemblea del 26 giugno 2014, assemblea nella quale la formula studiata negli uffici Mediaset viene votata da 22 presidenti su 23, unico astenuto è quello della Fiorentina.
GLI ALTRI DIRITTI – L’accordo non si riesce a trovare subito e in una email interna di Mediaset del 24 giugno si fa riferimento all’offerta di accordi da parte di Sky: «Possiamo rispondere ribadendo che proprio perché contrario a norme antitrust, A+B è vietato dal bando. Che usano il bastone e la carota per condizionare indebitamente la decisione della Lega. Che oltre a fare i concorrenti, a pretendere di sostituirsi all’arbitro Lega che decide la gara, adesso si sostituiscono pure alle autorità regolamentari». Ma l’accordo continua a non trovarsi: «Fumata nera. Nessuna proposta da parte loro, vogliono avere Champions al 50 per cento», si legge in una email interna di Mediaset del 25 giugno 2014, che fa riferimento al maxi rilancio di Mediaset che gli ha permesso di ottenere i diritti della Champions League soffiandoli a Sky. «Ma il principio generale è che cosa c’entra la Champions in una trattativa per la serie A», si chiedono i vertici del Biscione, tant’è che la mattina del 26 giugno, giorno in cui è prevista l’assemblea di Lega, l’amministratore delegato di Sky, Andrea Zappia, in una email interna spiega che la notte precedente non sono riusciti a trovare un accordo che potesse andare bene a Sky e anticipa che il giorno dopo la Lega «probabilmente assegnerà nel modo che sappiamo».
L’ACCORDO – Inaspettatamente l’accordo per i diritti tv della Serie A arriva prima della delibera finale dell’Assemblea di Lega, e già nella giornata del 26 giugno 2014 viene buttato giù, tramite un fitto scambio di email, un contratto preliminare che sancisce la spartizione dei diritti televisivi per il triennio 2015-2018. Il pacchetto satellitare rimane a Sky mentre quello del digitale terrestre a Mediaset. L’Assemblea di Lega a quel punto ha dovuto solo recepire il contenuto dell’accordo e deliberarlo. Subito dopo la mezzanotte, Pasquale Straziota, direttore degli affari legali di Mediaset, e Luca Sanfilippo, General Counsel di Sky Italia, si congratulano a vicenda per l’accordo raggiunto. «Questa è stata più dura del solito ma ce l’abbiamo fatta. Ci sentiamo domani un caro saluto», scrive Straziota, e Sanfilippo risponde: «Caro Pasquale, anche stavolta ci siamo arrivati! Domani i rispettivi uff. comunicazione dovrebbero sentirsi per coordinare comunicato su accordo di sublicenza pur soggetto ad autorizzazione. Poi ci attendiamo che farete formale richieste di autorizzazione alla sublicenza alla Lega», cosa che in realtà avviene.
Il problema vero rimane l’accordo segreto, scoperto dal Garante e dal quale risulta come la condotta delle varie parti «costituisce un’intesa restrittiva della concorrenza ostacolando l’ingresso di potenziali nuovi operatori». Secondo l’Antitrust «L’intesa è promossa da Lega e Infront e reca vantaggio principalmente a Mediaset Premium, mentre Sky vi aderisce perché indotta anche dalla condotta delle altre parti» e, questa, è imputabile a tutte le parti del procedimento, ma con ruoli distinti. La Lega si è fatta promotrice della «soluzione negoziale per l’assegnazione dei diritti e ne ha consentito l’attuazione», mentre Infront non si è limitata ad accompagnare e supportare le strategie della Lega durante lo svolgimento della gara, ma ha suggerito la condotta da adottare nell’ambito dell’assemblea finale, svolgendo un ruolo di mediazione nelle discussioni fra le squadre, contattando direttamente i broadcaster interessati e le società di calcio. Mediaset Premium per il Garante «supporta attivamente una soluzione di aggiudicazione di carattere spartitorio», mentre la posizione di Sky è diversa, dal momento che solo alla fine ha assunto un «atteggiamento di apertura alle soluzioni negoziali prospettate dalle altre parti, finendo per aderire all’intesa». In pratica Sky è stata indotta a partecipare all’intesa, al solo fine di ottenere l’aggiudicazione di almeno uno dei due pacchetti anche se avrebbe avuto diritto a godere di entrambi. In questo modo le parti hanno «concertato» l’esito dell’aggiudicazione dei diritti tv, in contrasto con il decreto Melandri. Tutto questo è un cartello o, peggio, un sistema malato.