Diritti tv, la Serie A punta al bottino pieno - Calcio News 24
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2017

Diritti tv, la Serie A punta al bottino pieno

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Tante le offerte pervenute a Lega e Infront: l’obiettivo della Serie A è di aumentare (di parecchio) gli introiti dei diritti tv venduti all’estero

La Lega e Infront sono soddisfatte delle offerte ricevute – 95 da 30 operatori di tutto il mondo – ma vogliono puntare a ottenere di più. Ecco perché l’assemblea delle venti società ha deciso, all’unanimità, di procedere alle trattative private per la vendita dei diritti internazionali di Serie A, Coppa Italia e Supercoppa del triennio 2018-21, affidando le negoziazioni alla stessa Infront con l’a.d. Luigi De Siervo e Anna Guarnierio (direttore Tv&Media), con la presenza, in rappresentanza della Lega, del vice commissario Paolo Nicoletti e del d.g. Marco Brunelli. Saranno loro quattro a volare a Londra la prossima settimana per una fitta serie di incontri con tutti i soggetti che hanno manifestato interesse. Due settimane di tempo durante le quali si proverà a massimizzare le offerte stimolando la concorrenza laddove è possibile, dopodiché si tornerà in assemblea per assegnare i pacchetti. L’obiettivo, per i diritti esteri, è di superare quota 300 milioni annui, considerato che nell’attuale triennio si è registrato un incasso di 186 milioni medi a stagione (200 milioni in quella attuale).

QUATTRO AGENZIE – Bocce cucite sulle offerte pervenute, proprio perché ci sono trattative da condurre. Rispetto al passato si è deciso di commercializzare il campionato anche per aree geografiche, anziché in un unico bando su scala globale. Questo ha fatto sì che da determinati territori (si pensi al Medio Oriente) pervenissero offerte allettanti, in grado di suggerire una vendita mista. È vero che si sono fatte avanti quattro agenzie internazionali (tra cui IMG e MP&Silva, l’attuale licenziatario) per il pacchetto globale ma sembra che le offerte, molto vicine tra loro, pur essendo ben superiori ai 186 milioni del 2015-18, siano rimaste sotto l’auspicata quota di 300. E allora, durante le trattative, si proverà a massimizzare le offerte per quelle regioni o per quei Paesi in cui c’è maggiore interesse sulla Serie A in modo da giocarsi queste «carte» al tavolo di confronto con le agenzie internazionali. Il punto di approdo? Cedere i diritti esteri 2018-21 all’agenzia che abbia fatto il rialzo più alto, escludendo le licenze per una o più aree in cui la Lega e Infront – forti delle offerte pervenute – procederanno con la vendita diretta. Ecco perché si può ipotizzare un sistema di vendita misto, in grado di puntare ai 300 milioni.

TEMPI STRETTI – Come riporta “La Gazzetta dello Sport”, il termine ultimo è stato fissato al 31 ottobre. «Si è deciso di accelerare – ha spiegato De Siervo – perché le prime offerte sono molto interessanti e anche perché la Liga sta per partire col suo tender internazionale. Si è scatenata concorrenza fra i primi player al mondo e vogliamo approfittarne». «Il trend è positivo, la A all’estero piace», ha sintetizzato il commissario Carlo Tavecchio. E per migliorare l’immagine del campionato oltre confine c’è una novità per nulla marginale. Si è stabilito di destinare il 4% dell’incasso internazionale alla crescita del prodotto dal punto di vista tecnico, promozionale ed editoriale: apertura di uffici all’estero, investimenti in tecnologia, interventi sugli stadi

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