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Diritti TV Serie A 2018-2021 a Sky e Perform: la conferma di Preziosi

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Diritti tv Serie A 2018-2021: le tappe degli ultimi mesi

Diritti tv Serie A 2018-2021, è ancora tutto in ballo. La svolta epocale era giunta lo scorso 5 febbraio 2018, con i diritti televisivi del campionato italiano volati in Spagna: asta aggiudicata da Mediapro, società di marketing e comunicazione sportiva che già lavora nella Liga. L’offerta che ha sbaragliato la concorrenza? 1 miliardo e 50 milioni di euro, di 1000 euro superiore alla base fissata dal bando. Grande euforia tra i presidenti dei club di Serie A e l’advisor Infront, con le pay tv uscite incredibilmente sconfitte: la fine di una era, dopo 15 anni il termine del duopolio Sky e Mediaset.

L’emittente satellitare però non l’aveva presa particolarmente bene: non appena ufficializzata l’assegnazione, con la comunicazione già inviata all’Autorità garante, il colosso di Murdoch aveva diffidato ufficialmente la Lega “per interrompere le trattative private con Mediapro ed escluderlo immediatamente dalla procedura di assegnazione”. Il motivo? La concorrenza sleale di Mediapro che, secondo Sky, avrebbe violato i requisiti previsti dal bando e la Legge Melandri in più di un punto.

Mediapro-Sky, il maggio di fuoco

La lite tra Mediapro e Sky è proseguita fino a inizio maggio, con i giudici del Tribunale di Milano che lo scorso 4 maggio 2018 hanno deciso di bloccare l’assegnazione dei diritti televisivi. La società spagnola, dopo aver vinto l’asta, aveva pubblicato tutti in suoi pacchetti che prevedevano prodotti preconfezionati con tanto di telecronache: il ricorso di Sky però ha inciso non poco sulla situazione, con i giudici che hanno deciso di bloccare tutto. Uno stallo che non si è sbloccato neanche a metà mese: il 23 maggio scorso non sono bastate nove ore di assemblea per risolvere l’enigma. La Lega Serie A infatti aveva deciso di non rompere definitivamente con Mediapro, vincitori dell’asta che però non avevano presentato le garanzie, e con Sky sul piede di guerra.

Jaume Roures, patron di Mediapro, aveva anticipato 64 milioni di euro ma non il miliardo previsto dal contratto (totale da 3 miliardi per il triennio 2018-2021): l’offerta di aggiungere altri 185 milioni di euro non ha soddisfatto la Lega, soprattutto perché priva di chiarezza sufficiente su tempi e modi di questo bonifico. Una situazione che ha condotto i presidenti a mettere in mora la società di Barcellona e, di conseguenza, a rischio tutto il sistema calcio. E non sono mancate le indiscrezioni: si è ipotizzato addirittura il possibile ingresso del fondo di investimento Elliott (che già di fatto controll il Milan tramite il prestito a Yonghong Li, come sottolineato da Il Fatto Quotidiano).

La svolta: addio a Mediapro, calcio verso Sky

Il 28 maggio 2018 è arrivata la tanto attesa svolta: addio a Mediapro. La Lega Calcio ha infatti deciso di rompere il contratto con la società spagnola, rea di non aver depositato le garanzie finanziarie (favorita soprattutto dai pareri sfavorevoli dell’Antitrust, dai ricorsi in Tribunale di Sky e l’opposizione al progetto del canale tematico). Una decisione che è giunta non senza turbolenze e ripercussioni sulle casse: l’offerta da 1,05 miliardi di euro all’anno per il triennio 2018-2021 era un toccasana per il sistema. La risoluzione contrattuale è stata votata all’unanimità: appena sette giorni prima la mozione proposta dal commissario Malagò e dal presidente Miccichè si era fermata ad un voto dal quorum.

E ora? Non sembrano esserci molti dubbi: il calcio è diretto verso Sky. Repubblica rivela che il colosso di Murdoch lo scorso 16 marzo 2018 in una lettera riservata ha rassicurato Giovanni Malagò che, a fronte di una asta per prodotto, non ci sarebbero stati problemi a trovare un’offerta “in linea con le attese dei presidenti”. La richiesta di partenza da parte della Lega sarà di un miliardo e 50 milioni di euro, cioè la cifra messa sul piatto da Mediapro. Difficilmente però si arriverà a quella soglia: più plausibile un affare che si chiuderà a 950-970 milioni di euro.

Il presidente di Mediapro però non ha intenzione di arrendersi, anzi. Jaume Roures ha commentato così la delibera approvato dalla Lega Serie A per la risoluzione del contratto per inadempienza: «Ci chiedono un tipo di garanzie che nessuno ci aveva mai richiesto né qua in Spagna, né in Francia, né per la Champions League, né in nessun altro posto. Ci hanno dato un termine di una settimana per presentare delle garanzie ma non ci hanno tolto i diritti tv». E attenzione alla dichiarazione che può riaprire tutto: «entro una settimana può essere», sottolineando così che non è da escludere la presentazione delle tanto attese garanzie.

Diritti tv assegnati a Sky e Perform

Oggi, mercoledì 13 giugno 2018, il giorno decisivo per l’assegnazione dei diritti tv per il trienni 2018-2021. Mediapro, dopo la rescissione del contratto con la Lega, non ha presentato alcuna offerta: tre le proposte fatte, quelle di Sky, Mediaset e Perform. La fase delle offerte si è conclusa con un nulla di fatto: le cifre non hanno raggiunto il minimo di 1,1 miliardi di euro. Al via, dunque, la fase delle trattative private, con Mediaset che si è defilata, lasciando campo aperto alle altre due. E la conferma è arrivata pochi minuti fa dal presidente del Genoa Enrico Preziosi, che ha commentato così ai microfoni dei cronisti presenti: «Sono stati assegnati a Sky e Perform: siamo molto soddisfatti, le offerte sono state superiori a quanto ici aspettavamo».

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