Dimarco: «La mia vita nerazzurra. L'interismo è un fuoco che brucia dentro» - Calcio News 24
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Dimarco: «La mia vita nerazzurra. L’interismo è un fuoco che brucia dentro»

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Federico Dimarco, terzino dell’Inter, si è raccontato a 7, il magazine del Corriere della Sera, dove ha parlato di tante cose

Federico Dimarco è un interista doc. Si è raccontato a 7, il magazine del Corriere della Sera, parlando di tante cose, dal calcio alla vita privata e ricordando diverse tappe della sua vita.

DA PULCINO ERA PICCOLO – «É vero, lo ricordo ancora. Ma a quell’età se stai a preoccuparti della maglietta lunga o a tirarti su le maniche invece di correre vuol dire che hai sbagliato sport. Allora giocavo per divertirmi. E mi divertivo davvero tanto».

GIOCATORE E TIFOSO INTER – «Giocare nella squadra per cui si tifa è una cosa bellissima, ma non è semplice. In questi due anni – da quando sono tornato da Verona – ho imparato molto anche da giocatori con più esperienza che sono andati via e ora cerco di far capire a chi è arrivato da poco cosa vuol dire giocare nell’Inter, cosa vuol dire giocare a San Siro. E – soprattutto – cos’è l’interismo».

INTERISMO É ESALTARSI A SAN SIRO – «Sì. É un sentimento difficile da imparare, è qualcosa che spesso ti porti dentro fin da bambino, emozioni che vivi dagli spalti e che, nel mio caso, ritrovi in campo. É un fuoco che brucia dentro: non è meditato, viene in automatico».

SCELTA DEI NOMI DEI FIGLI – «Chloe e Nicholas li abbiamo scelti insieme. Entrambi con la “h”, all’americana. Quasi quasi passo anche io a Federico con la “h”…».

DOVE VA DOPO UNA PARTITA – «Non c’è un posto, ma una persona. Il giorno dopo una partita vado a trovare quel ragazzo là seduto con la maglietta bianca (ndr: il manager Federico Pasquetti). Sia quando vinciamo, sia quando perdiamo vado da lui a prendere insulti o complimenti».

IL POST SULL’INTERISMO ANTI-LUKAKU – «In realtà no. Era per far capire che i giocatori vanno e vengono. Sicuramente quelli che sono andati via hanno dato tantissimo, ma alla fine la cosa che resta è la maglia nerazzurra: l’Inter è davanti a tutto. Ogni giocatore che arriva, come ogni giocatore che era qua l’anno scorso, deve fare in modo di portare l’Inter in alto».

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